A cosa mi sono ispirata per questo nome?
– alla treccia a 6 che ho realizzato per fare il dolce,
– alla mia confettura di more e
– alla Torta Zuccherata delle Simili preparata in precedenza.
Per chi volesse provare con lievito di birra o con la pasta madre ho ipotizzato due suggerimenti (li trovate tramite il link in fondo alla pagina).
(non avendo manitoba, ho setacciato insieme farina + 10 gr di glutine che di solito uso per il seitan: già sperimentato in precedenza, e funziona)
40 gr lilì di gd da frigo (rinfrescato il giorno prima) – 20 gr nella biga + 20 gr nell’impasto
220 gr liquidi – 70 gr di latte nella biga + 100 latte/50 acqua nell’impasto
80 gr olio e.v.o.
1 uovo intero + 1 tuorlo (70 gr)
50 gr zucchero (8 cucchiaini colmi)
buccia grattugiata di 1 limone bio
100 gr circa di confettura per riempire i rotolini (io di more, la mia)
5 gr di sale
olio di mais non ogm per pennellatura finale prima della lievitazione
poca glassa leggera (fatta con l’albume residuo, 50 gr zucchero a velo, 1 cucchiaio di rhum: quella restante l’ho congelata)
Vi do degli orari possibili, non quelli che ho seguito io:
-biga (molto poco idratata) prima, h 7,30;
-biga dopo, h 15,30;
-inizio impasto in mdp con altri 20 gr di lilì, h. 15,30 circa;
-aggiunte uova, zucchero e prima impastatina;
-aggiunta la biga e altra impastatina, a seguire tutti gli altri ingredienti;
-finito di impastare su tavola di legno;
-impasto prima della lievitazione, h. 16;
-impasto dopo la lievitazione, h. 18
(a questo punto – se non si volesse mangiare la treccia per la colazione, ma per il dessert o per la merenda del giorno dopo, si potrebbe provare a mettere l’impasto in frigorifero per ritardare la lievitazione, e riprendere la lavorazione al mattino successivo);
-formati 6 panetti da 180 gr l’uno;
-steso ogni panetto in strisce lunghe 40-45 cm e larghe 10-12;
-durante la lavorazione ho separato le sfoglie da cartaforno lasciandole coperte per non seccare;
-con sac-a-poche (o cucchiaino) ho steso un filo di marmellata di more su ciascuna sfoglia;
-sfoglia con filo di marmellata;
-ho avvolto ciascuna sfoglia a formare dei rotoletti pizzicando i bordi e le estremità per non far uscire la marmellata;
-formati i 6 rotoli per la composizione della treccia.
-ho unto di olio di mais non ogm la parte di teglia dove ho adagiato la treccia (si sono fatte le 19,30 circa);
-ho pennellato quindi delicatamente con olio di mais tutta la superficie del treccione;
-con la speranza che crescesse a dismisura, guardate che mi sono inventata (il cestino capovolto del mio cuciniere, sopra al quale ho messo teli e pile per la lievitazione)…..
… ho fatto bene: guardate verso le 23,30 come è diventato il treccione
Cottura in forno caldo a 200°C per 25-30 minuti circa
(se colorisce mettere il foglio di alluminio e fare prova stecchino a fine cottura. Io non la faccio praticamente mai, mi sta antipatica. Vado a sentimento e mi va quasi sempre bene)
A 5 minuti da fine cottura ho aggiunto una glassa leggera di albume e zucchero a velo con un po’ di rhum, una spolveratina di granella e qualche mandorla affettata..
-con la glassa, ancora 5 minuti in forno per pastorizzare l’albume;
-il sotto della treccia, perfettamente cotto
Far freddare su griglia coprendo con cartaforno, e gustare il mattino seguente per colazione