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Pain de Mie

Sicuramente ci sono altre ricette analoghe, ma quella tratta da questo sito, l’ho trovata molto equilibrata negli ingredienti e dettagliata nelle indicazioni, e ve la vorrei proporre (fra l’altro ho realizzato successivamente che l’impasto è somigliantissimo ai miei panini al latte).

L’autrice ci assicura un pane versatile e soffice dal sapore neutro, adatto per toast o morbidi tramezzini. Basterà seguire qualche accorgimento…

Ingredienti usare stampi 20×10 (non li avevo, li ho usati più grandi)

Per il prefermento
(impastare e far fermentare per 12 ore circa a 20°C)
30 g licoli di gd al raddoppio
48 g latte intero fresco
92 g farina (anche tutta manitoba)
Totale prefermento 170 g (58,88% idratazione)

Per l’impasto
* 454 g farina forte (2/3 manitoba 0, 1/3 tipo 0 comune)
* 300 g acqua oligominerale – 66%
*  170 g prefermento – 37,44%
* 28 g zucchero semolato fine – 6,17%
* 28 g latte in polvere – 6,17%
28 g burro morbido – 6,17%
10 g sali – 2,20%
Totale impasto 1018 grammi (idratazione reale 64,70%)

Procedimento
Fare prima un’autolisi di mezz’ora con gli ingredienti asteriscati (la vera autolisi non prevede lievito), mescolandoli sommariamente col gancio a foglia, per 3-4 minuti a vel. 1 e lasciato coperto, in ciotola.

Passata la mezz’ora ho aggiunto il sale e fatto incordare con gancio normale a vel. 2, subito dopo ho aggiunto anche il burro in 2 o 3 volte. Il tutto per 5 minuti.
Ancora 5 minuti, stavolta a vel. 3.
Di tanto in tanto ho capovolto per ossigenare l’impasto.
Ancora 5 minuti, sempre velocità 3.
In tutto ho impastato per 15 minuti, fino alla prova velo.

L’autrice ci assicura che ha fatto anche a vel. 4 col suo KA e sembra che queste alte velocità aiutino a incordare bene, ma attenzione sempre alle slievitazioni.
Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Pain-de-mie-Tfl-5.jpg
Mettere l’impasto in frigo per la notte (circa 8 ore).
Riportare per un’oretta a temperatura ambiente.
Porzionando l’impasto, formare tanti quadrati sul banco, quante volete che siano le sezioni da adagiare in ogni stampo.

Dopo aver sgonfiato delicatamente tutte le bolle di fermentazioni, fare delle pieghe a “porte di saloon” a ciascun quadrato e avvolgere verso l’alto.

Alla fine di questi avvolgimenti formare una pallina e serrarla per bene sotto.

Per le varie operazioni (staglio, pesatura, piegature), ho impiegato circa mezz’ora.
Notare che i due filoncini sono stati volutamente messi a lievitare in versi “opposti”.
Ho imburrato i due stampi, in uno ho messo un rotolo unico, nell’altro ho messo, trasversali, 3 rotoli piccoli.

Ho coperto con cartaforno, infilato in busta di cellophane, coperto con pile e fatto lievitare nella stanza fredda di casa (senza termosifoni) per 6 ore circa.
Cottura – 45 minuti – 190°C statico
Dopo aver pennellato con un tuorlo ho infornato nella parte bassissima del forno preriscaldato e versato mezzo bicchiere d’acqua alla base del forno.
Essendo due ho cotto qualche minuto in più fino a un bel colore dorato, ma attenzione a non far asciugare troppo il “pain”.
Verso la fine ho ripennellato con albume, ma ho coperto con cartaforno perché si stavano colorendo troppo.
Per dare la classica forma squadrata da toast, si potrebbe provare a cuocere capovolgendo lo stampo!!!
Nel filoncino singolo l’alveolatura è più accentuata, ma per toast o tramezzini, l’alveolatura consigliata è fine, quindi l’autrice della ricetta preferisce  quello più compatto a tre sezioni.

Questa la foto del filoncino a 3 sezioni.

E questo il filoncino a corpo unico (più alveolato).

Qualche impressione:
– è un pane dal sapore neutro leggermente saporito per i miei gusti, ma diminuire troppo il sale significherebbe rivedere i tempi di lievitazione!
– l’interno risulta perfettamente asciutto;
– è un pane da avere sempre come scorta per merende e cenette veloci, o tramezzini gustosi;
– mi aspettavo una sofficità maggiore. L’autrice volendo, suggerisce di aumentare i grassi fino al 20% – qui siamo al 6 – e anche con olio al posto del burro. Aggiungo io che varrebbe la pena fare una prova anche con la tecnica del tang zhong.

Fonte 23.I.2012

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Pane da toast


Con un mio prolungamento di 7 ore di lievitazione in frigo rispetto alla ricetta originaria, alle ore 12,00 ho iniziato questo pane facendo un poolish così:
1 cucchiaio di lilì di gd
200 gr di farina W300 circa (100 farina 00 bio Carrefour W circa 200-220 + 100 manitoba 0 bio il Frantoio W circa 400)
0.5 gr bicarbonato
20 gr circa okara (usata al posto della lecitina di soia – è un residuo di lavorazione che avevo congelato dopo l’autoproduzione del latte di soia)
1 minicucchiaino di miele (5 gr.)
240 gr. acqua
ho prima frullato nel bimby – velocità turbo – parte della farina e tutta la okara e poi ho fatto il poolish
(la prosssima volta fare un tentativo con la farina di semi di carrube anziché okara o lecitina).
In serata stava strabordando, allora ho messo un vaso di vetro sopra, a copertura. Praticamente è cresciuto anche all’interno della ciotola capovolta (per la prossima volta considerare un vaso almeno di capacità tripla o quadrupla rispetto al poolish).

h. 20,45 circa

h. 22,15 circa
Alle 23,30 – dopo 11 ore e mezza di fermentazione – ho proceduto all’impasto principale così:
tutto il poolish precedente
160 gr di farina W300 (come sopra)
7 gr sale
Ho cominiciato a impastare …prima 5 minuti, poi 2, poi 1 +1+1+1+1.. ogni tanto capovolgendo l’impasto per ossigenarlo, sempre a vel. 4 del Ken..
Era bello già dopo 7 minuti, ma ho proseguito per cercare il velo..
Purtroppo anche dopo 12 minuti si spezzava un pochino.. (non era elastico come quello famoso di TFL, per capirci), ma l’impasto l’ho trovato bellissimo..
Ho aspettato un pochino, ho fatto qualche piega..


e ho messo in frigo per 7 ore circa (dalle 00,30 alle 7,30)
Che impasto piccolooooo, 620 grammi circa!!
Ma ho voluto usare lo stampo 30x10x10 per cuocere col coperchio per simulare l’estense!
Alle ore 7,30 … Cotto dopo 7 ore di lievitazione in frigo a 180°C per 40 minuti coperto nello stampo (il pullman).
Finita la cottura ho tirato fuori, e fatto cuocere per qualche altro minuto ventilato e pennellando con latte…
Per la prossima volta considerare di mettere il miele nell’impasto piuttosto che nel poolish (credo che metterlo da subito, ha fatto sì che gli zuccheri fossero tutti esauriti in fase di lievitazione!! e non è rimasto niente per la reazione di Maillard!)
Insomma… assolutamente non male il piccolo..


Da 620 grammi da crudo, è diventato 560 gr da cotto (cuocendo al chiuso ha evaporato poco!!)
Ha riempito praticamente tutto lo stampone luuuuuungo…
Le sue misure (non poteva essere un gigante un impasto così piccolo in uno stampo 30x10x10):
28 di lunghezza x 9 di altezza nei punti massimi.
A stasera per la fetta, e ti saprò dire per la sofficità e il sapore……
(vediamo se lo possiamo promuovere.)
Non ce l’ho fatta ad aspettare.. dopo 3 ore circa è ben freddo (d’altronde è piccolino) e l’ho tagliato
A parte l’altezza (non altissimo, ma giustificato dallo stampo 30x10x10 con un impasto di appena 6 etti!!!!), l’alveolatura mi sembra perfetta .. e anche la sofficità…

Sofficissimo, non riuscivo ad affettarlo
Sapore neutro, giusto giusto per i nostri futuri tramezzini/toast.
Fonte 25.VI.2012