Categorie
PREPARAZIONI e tecniche di base

Tang Zhong – Water Roux – Milk Roux

… non sono altro che impasti gelatinizzati.

ll Tang Zhong infatti è il termine per indicare l’antica tecnica cinese di gelatinizzazione di un impasto.

Lo potremo preparare sia su base di acqua che di latte, sia con acqua che con amido.

Water Roux o Milk Roux sono tutti termini occidentalizzati per indicare lo stesso tipo di impasto gelatinizzato.

A cosa serve? Ad evitare il raffermamento veloce del pane ed avere quindi un migliore shelf-life.

Water Roux – lo uso principalmente per fare il pane e lo faccio con 1 parte di farina e 5 parti di acqua.
Si deve far sì che la farina impiegata sia all’incirca il 6% del totale della farina della ricetta.
Sarà meglio che la farina usata per la “pappetta”, sia quella della ricetta, o almeno la stessa impiegata per l’eventuale poolish o biga se previsti.

Milk Roux – più indicato per i dolci. Lo preparo con 1 parte di amido e 10 parti di latte (volendo si può utilizzare acqua al posto del latte).
Da sottolineare che io aggiungo questa pappetta al totale degli ingredienti della ricetta originale e non la vado ad integrare.
Occorre fare le proprie prove, ma già aggiungendo un quantitativo di 130-150 grammi di MR su 500 g di farina si ottengono ottimi risultati.
Preparo così sia il Water Roux che il Milk Roux:
Per evitare grumi, sciolgo prima a freddo tutta la farina del TZ/WR/MR con pari peso di liquido.
Aggiungo poi, ancora a freddo, e sempre mescolando, il resto del liquido.Metto quindi sul fuoco basso, sopra a spartifiamma (chi ha robot tipo il KCC o il Bimby può utilizzarli impostandoli a 65°C per un paio di minuti fino ad arrivare ad addensare la gelatina).
Mescolo di continuo, alzando per pochi secondi la fiamma di tanto in tanto, ma sempre girando (ci possono volere solo un paio di minuti se il quantitativo è modesto; oggi ne ho fatta molta e naturalmente ho impiegato di più).

Una volta arrivati alla densità desiderata spengo.
Attenzione che freddandosi, la gelatina tenderà a rassodarsi ulteriormente.
Diciamo che, quando mescolando vedrete il metallo del fondo del pentolino, la gelatina è pronta.


Per “abbattere” la temperatura velocemente, metto il pentolino caldo in un bagnomaria freddissimo, continuando a mescolare (a volte aggiungo qualche cubetto di ghiaccio all’acqua del bagnomaria).

Una volta raffreddata, copro la pappetta con pellicola a contatto (uso il tipo senza ftalati e BPA).

Conservo in frigorifero se non utilizzo subito.

Conservazione.

Si può conservare fino a due-tre giorni in frigorifero (io preferisco comunque utilizzarla al massimo entro 24 ore, specialmente il milk roux).
Quando lo si utilizza, assicurarsi che sia a temperatura ambiente.

Un metodo simile è il mashing, usato però nella birrificazione.

30 maggio 2011

Categorie
DOLCI

Pangoccioli 65°C

Con questa tecnica dagli “occhi a mandorla” seguita con gli amici di Cookaround fin dal 2011 (Tang Zhong, o Water Roux, o Milk Roux con il nome occidentalizzato), ho voluto riproporre l’ennesima ricetta di pangoccioli.
Perché li ho chiamati 65°C?

Perché tanti sono i gradi che ci vogliono per portare a gelatinizzazione la pappetta (in questo caso denominata milk roux in quanto preparata con latte e non con acqua) che ci aiuterà ad avere un lievitato migliore, morbido fino al giorno dopo.

Ricordo che non li feci al meglio – non avevo impastatrice, ma solo macchina del pane – e forse rischiai la slievitazione per aver dormito troppo (successivamente ho cambiato gli orari) – ma nonostante questo il prodotto finale fu al di sopra delle mie aspettative.

Ingredienti per 10 pezzi da circa 60 grammi l’uno
(in qualche foto ci sono più ingredienti per altri lievitati in preparazione):
262 g farina forte (80% manitoba t.0 + 20% t. 00 per pane)
100 g latte fresco intero
80 g zucchero
60 g gocce di cioccolato raffreddate qualche minuto in freezer
41 g burro
1 uovo intero piccolino (40-45 g)
26-28 gr di tuorlo (uno grande o due piccoli)
15 g rum
scorza di mezzo limone e mezza arancia piccoli (io ho usato 10 g circa di scorza secca di agrumi)
8 g licoli (lievito in coltura liquida)
6 g di amido di mais (o maizena)
un pizzichino di sale

Procedimento
POOLISH – h. 24,00:
8 g licoli
40 g latte fresco intero
40 g farina forte

PRIMO IMPASTO – fra le 7 e le 7,30 circa
tutto il poolish (al raddoppio)

15 g burro a pomata
1 uovo intero piccolino (max 40-45 gr. eventualmente mettete via un po’ di albume: vi servirà dopo)
30 g zucchero
130 g farina forte
un pizzichino di sale

Ho prima montato un pochino le uova e lo zucchero, poi con la macchina del pane ho miscelato poolish, uova e zucchero, ho aggiunto un po’ di farina, il burro un po’ alla volta.
Infine ho aggiunto la restante farina, dove avevo mescolato il sale.
Ho arrotondato sulla tavola, ho coperto e messo a lievitare.

Dopo il primo impasto potremo preparare il …

TANG ZHONG (milk roux) – h. 8,00 circa
6 g di amido di mais (o maizena)
60 g latte intero fresco

Preparare la gelatina portando a 65°C il composto, mescolando di continuo (si perde qualche grammo per evaporazione dell’acqua).

Con un quantitativo così esiguo ci potrebbero volere solo un paio di minuti per gelatinizzare.
Poi faccio raffreddare mescolando in un bagnomaria freddissimo.
Una volta freddo, copro con pellicola a contatto, e metto in frigo.
Se ne può preparare di più se si prevedono altre preparazioni entro il giorno successivo (anche se ho letto che la conservazione può andare da uno a tre giorni, meglio regolarsi per difetto: è estate e qui dentro c’è latte!).

SECONDO IMPASTO – dalle 16 alle 16,30 circa:
tutto l’impasto precedente
26-28 gr di tuorlo (uno grande o due piccoli)
26 g burro a pomata
50 g zucchero
15 g rum
scorza di mezzo limone e mezza arancia piccoli (io ho usato un paio di cucchiaini di scorza secca di agrumi)
92 g farina forte
tutto il tang zhong a temperatura ambiente
60 g gocce di cioccolato raffreddate qualche minuto in freezer

Sempre nella mdp ho lavorato l’impasto con zucchero/uova montate in precedenza e rum (dove avevo messo a macerare le scorze d’agrumi), fino a renderlo omogeneo.
Ho aggiunto un po’ di farina, poi il burro, poco alla volta, e ho continuato con la farina.
Ho quindi terminato, aggiungendo, un cucchiaio alla volta, il milk roux, facendo incordare bene.

Ho rilavorato l’impasto sullo spiano di silicone (è molto appiccicoso, ma ho usato due spatole per aiutarmi).
Alcune foto sulla formatura e lievitazione, più chiare di ogni parola.

p.s. ottobre 2021 – Già all’epoca approfittavo di una sorta di laminazione per inglobare i pezzetti di cioccolato all’impasto.
Dopo aver arrotolato l’impasto ho stagliato i pangoccioli, pirlando un po’.

COTTURA h. 20,00 circa (al raddoppio)
Ho preriscaldato il forno a 180°C statico.
Intanto ho pennellato ogni pezzo con del latte mescolato all’albume rimasto.
Ho cotto per 30 minuti, in un binario medio-basso del forno, ruotando la teglia dopo circa 20 minuti e coprendo in questa fase il cielo del forno con un’altra teglietta per non far bruciare i pangoccioli.

Una volta freddi li ho spolverati con zucchero a velo “bucaneve”

Nota sulla morbidezza del giorno dopo.
Assaggio di un pangocciolo incartato con la cartaforno e messo in una borsina di tela (volutamente non l’ho messo in sacchetto di cellophane).

Risultato:
con questa pezzatura, naturalmente appena sfornati, tiepidi o freddi che siano, sono migliori, ma i denti affondano ancora benissimo nella mollica, e non c’è stato bisogno di scaldarlo.

Per una migliore conservazione, appena freddi, li congelo.

15 luglio 2011

Categorie
PANE, pizze, pizzelle e dintorni

Treccia stracchino e cotto

Grazie agli in-put che ci diamo continuamente l’un l’altro, ecco un altro prodotto slurposo, questa volta realizzato da Maria e modificato in minima parte da me per tempistica e gusti familiari.

poolish
50 g lilì
100 g p-mix (70 g tipo 0 bio – 30 g manitba 0 bio)
100 g latte intero
far triplicare (ci sono volute circa 7-8 ore…)
milk roux
15 g fecola di patate
150 g latte
impasto
600 g p-mix (420 tipo 0 – 180 g manitoba 0 bio)
4 tuorli
150 g latte intero
1 cucchiaino di zucchero
22 g di sale (3%)
100 g burro morbido
20 g acqua (o q.b.)
farcia
485 g roux fatto con 440 latte di stracchino + 45 g fecola di patate (avevo dello stracchino autoprodotto che si era un po’ liquefatto, e allora – grazie al suggerimento di Maria – l’ho utilizzato così)
200 g prosciutto cotto (6 fette tagliate un pochino spesse)
poco pepe verde (messo dopo, su qualche fetta)

Procedimento:
– ho versato la farina nell’impastatrice con al centro il milk roux, i tuorli e il poolish e ho fatto andare a velocità 1
– ho unito il latte a poco a poco facendo prima assorbire e poi unendone altro
– ho aumentato la velocità a 3 e a poi 4 facendo incordare x bene (fermando ogni tanto la macchina per capovolgere l’impasto, per ossigenarlo)
– poi ho unito il sale sempre a velocità 4 e infine il burro morbido un pezzetto alla volta (l’impasto si presentava ora un po’ appiccicoso però ho notato che aumentando la velocità si staccava dalle pareti)
– ho unito 20 g di acqua a goccia a goccia
– mi sono fermata quando ho visto l’impasto bello liscio, gonfio e vellutato e ho ottenuto questo velo che mi ha soddisfatta

– ho fatto riposare l’impasto x mezz’ora a temperatura ambiente
– alle 21,15 circa ho messo in frigo per 20 ore circa
– alle 16,45 del giorno dopo l’ho ripreso e lasciato fuori mezz’ora a temperatura ambiente per formare la treccia
– ho diviso l’impasto in 3 e steso a forma di rettangolo
– farcito con fette di prosciutto cotto e sopra lo stracchino-roux messo con un cucchiaino e una spatolina..
– ho arrotolato prima il prosciutto sullo stracchino e poi il rotolo, infine ho formato la treccia
Ho messo la treccia in lievitazione per circa 4 ore, dalle 18 alle 22 ,00 (purtroppo era molto tardi per via dell’ufficio… la prossima volta, per mangiare la treccia per cena, anticipare di 2 o 3 ore).
Prima di infornare, una spennellata di albume – residuo dei tuorli della ricetta – e poco latte, frullati insieme

Alle 22,00 infornata x 45′ a 190°C
ed eccola ancora calda…..e profumata….con la goccia di stracchino da leccare


…questa volta con un po’ di pepe verde
Fonte 05.III.2012