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COSMETICANDO, casa e persona

Come mi coloro i capelli

Eh, sí! L’etá c´è, qualche capello bianco pure. Devo dire che sono una fortunata, e per gli annetti che ho, fra i miei capelli castano scuro naturali, di capelli bianchi ne ho relativamente pochi.
Peró sono antipatici no?
Visto che sono pochi e che ci tengo alla salute (da buona aficionada di Cookaround e anche dell’Angolo di Lola), me li coloro in maniera ecosostenibile, cosí:

Ogni riccio un capriccio!

Ingredienti della ricettina attuale (dosi per una testina con capelli di lunghezza media):
– succo di 1 limone
– 1 yogurt naturale, magro o intero è uguale
– un paio di cucchiai colmi di henné rosso naturale (lawsonia inermis – le polveri delle erbe di Janas sono considerate ottime o lo potete comprare in erboristeria a peso, ma accertarsi che non contenga picramato)
– 30 grammi di henné nero o indigo bio – stesso discorso come sopra (Janas)
– 1 cucchiaino di olio di mandorle (facoltativo, per capelli secchi)
– 5 gocce di olio essenziale di lavanda (facoltativo)
– un paio di guanti di lattice, per non annerirsi le mani
– un po´ di acqua calda da aggiungere all’occorrenza alla pappetta, subito prima di colorarsi

Procedimento:
– in un vaso capiente di vetro versare lo yogurt
– versarci dentro le due polveri di henné e mescolare
– spremere il limone e versarlo sull´impiastrino e mescolare ancora
– volendo, aggiungere olio di mandorle e olio essenziale di lavanda (io solitamente mi comporto diversamente; vedi sotto)

– chiudere avvitando bene il coperchio e lasciar macerare per qualche ora (in teoria l’indigo non si dovrebbe acidificare, anzi, ma io faccio da anni questo lavoro e la chioma non ne risente, e poi – diciamocelo – non farei mai un doppio passaggio di “tinteggiatura”, uno acidificato e uno basificato).
– al momento di colorarsi, se occorresse, aggiungere un po´ di acqua calda e mescolare (in inverno la pappetta è troppo fredda)

– lo applico con le mani, protette da guanti di lattice, spalmandolo con le dita
– tengo l´impiastro per minimo 1, ma anche fino a 3 ore, intanto che faccio le faccende di casa
– naturalmente dopo aver ben chiuso la testa fra due cuffie di nylon ed una fascia che non faccia colare l´henné quando si scalda, con la temperatura corporea
– dopo circa 3 ore, in mancanza dell’olio da inserire nell’impastino, metto un po’ di balsamo autoprodotto e sciacquo via ripetutamente tutto il terriccio senza usare shampoo (vi consiglio di raccogliere il grosso della fanghiglia in un catino capiente, se non volete che la vostra vasca si intasi nel giro di breve tempo)
– faccio lo shampoo dopo un paio di giorni (questo dà modo all’henné di non “scaricare” troppo da subito e attecchire meglio)
– consiglio in piú: per la prima notte dopo l´henné, dormite con una federa scura o un asciugamano sulla federa (potrebbe tingere ancora per un po’)
– sembra che l´henné sia anche un ricostituente del capello.
Difetti:
– dovete sopportare l´odore non esattamente piacevole che ha l´henné
– Ad una cookina che aveva già una tinta chimica precedente ha “inverdito” i capelli, quindi assolutamente da evitare sui capelli tinti.
Ciao a tutte e buon colore salutare
Ah! Dimenticavo:
prima

e dopo

ecco i fili di rame al posto di quelli d´argento

appena asciugati a testa in giú

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Per chi, sensibile ai problemi ambientali, non vuole/può autoprodurre, ma vuol continuare ad acquistare cosmetici o prodotti vari per la casa e la persona, un piccolo consiglio è quello di consultare il famigerato INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients).
Qui sotto due siti dei quali mi avvalgo per la consultazione:
– ewg.org/skindeep/
– biodizionario.it
Quindi, attenzione ai numeri e ai colori degli scores (equivalenti di un semaforo dal verde, al giallo, al rosso, dove naturalmente il verde è il migliore) e all’ordine di inserimento delle varie sostanze nel prodotto (più sostanze con inci verde troverete ai primi posti, meglio sarà; come per gli alimenti, gli ingredienti scritti per primi sono contenuti in dosi maggiori!).

Fonte 19.IV.2009