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COSMETICANDO, casa e persona

Lovæly3 – Eau de Cologne

ACQUA DI COLONIA GOURMAND ALLA LAVANDA-VANIGLIA CON BASE 75% DI ALCOOL.

Anche questa volta mi sono ispirata ad una formula del libro Riza, consigliatomi dalla Flora s.r.l. (produttori di ottimi olii essenziali).
Sono partita da materie prime “nobili” quali fiori di lavanda essiccati biologici, bacche naturali di lavanda Bourbon, aggiungendo il 3% dei relativi olii essenziali più il 5% complessivo di fissanti.
Anche questa “Acqua” non è completa dal punto di vista olfattivo, ma con le note di Base della vaniglia e la profumata lavanda (che oltre alle spiccate note di Cuore contiene anche delle note di Testa) si riesce ad avere un’impronta gourmand che mi è piaciuta molto.
Per 100 grammi di EdC finale (ho fatto più prodotto ma preferisco sempre riportare a 100!):
olii essenziali
3 (di cui 1,32 vaniglia + 1,68 lavanda)
brilliant gloss 1 (fissativo)
triethyl citrate
 2 (fissativo)
glicerina 2 (fissativo)
base alcolica iniziale 116 [fatta col 75% di alcool a 95° (87 gr) + 25% di acqua demineralizzata della farmacia (29 gr)]. Il tutto poi diventerà circa 92 grammi dopo il filtraggio.
fiori secchi di lavanda bio 12 gr (da eliminare dopo la macerazione/maturazione)
bacche intere di vaniglia 3 gr (1 bacca e mezza, da eliminare dopo la macerazione/maturazione)
Procedimento
Ho versato nella base alcool/acqua i fiori di lavanda e le bacche di vaniglia tagliuzzate dopo aver raschiato i semini aprendole (messi anche i semi a macerare)

Ho mescolato, chiuso  ermeticamente e lasciato macerare al buio (contenitore scuro o rivestito con alluminio) per due settimane complessive (la seconda in frigorifero).
Ho agitato il vasetto una volta al giorno.
Dopo le due settimane, in un secondo contenitore più grande, ho inserito prima i fissativi, poi gli olii essenziali nell’ordine indicato e ci ho versato il contenuto delle droghe in macerazione del primo barattolo dopo averlo filtrato il tutto per bene in un telo apposito (pesare per differenza i contenitori, per poter fare eventuali aggiustamenti percentuali).
E’ risultato un bellissimo liquido trasparente e ambrato.
Dei profumini delicati provati finora, questo è quello dalle note che si sono armonizzate al meglio: si sente prima moltissimo la lavanda, ma la persistenza della vaniglia è naturalmente la nota che emerge successivamente, e resta di più sulla pelle.

Da Riza:
L’olio essenziale di lavanda è antinfiammatorio e antiemicrania.
L’assoluta di vaniglia ha un potere afrodisiaco e calmante allo stesso tempo.
Riequilibra i sensi ed è un antidepressivo naturale.

*******

Per chi, sensibile ai problemi ambientali, non vuole/può autoprodurre, ma vuol continuare ad acquistare cosmetici o prodotti vari per la casa e la persona, un piccolo consiglio è quello di consultare il famigerato INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients).
Qui sotto due siti dei quali mi avvalgo per la consultazione:
– ewg.org/skindeep/
– biodizionario.it
Quindi, attenzione ai numeri e ai colori degli scores (equivalenti di un semaforo dal verde, al giallo, al rosso, dove naturalmente il verde è il migliore) e all’ordine di inserimento delle varie sostanze nel prodotto (più sostanze con inci verde troverete ai primi posti, meglio sarà; come per gli alimenti, gli ingredienti scritti per primi sono contenuti in dosi maggiori!).

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COSMETICANDO, casa e persona

Lovæly1 – Eau de Cologne

ACQUA DI COLONIA AGRUMATA CON BASE ALCOLICA AL 60%.

Ho la fissa per gli olii essenziali (piuttosto che per le fragranze, di derivazione dal petrolio) e da tempo – oltre che utilizzarli al meglio per il benessere – sto dilettandomi a provare con loro qualche Parfum, Eau de Parfum, Eau de Toilette, Eau de Cologne o Eau Fraîches.

Notare che “il naso” conta in questo campo, e non so se si può “acquisire” o almeno affinare col tempo, comunque …

Dopo un esperimento di tempo fa e qualche lettura attenta, in vista dell’estate, mi sono avventurata in un tentativo della mia prima creatura “seria”: una leggerissima e fresca acqua di colonia, capostipite dei profumi alcolici.

 
E’ venuto fuori un grazioso nome di fantasia secondo me, dato in omaggio a Lola e il suo angolo, alla generosa inevavæ (che pur lavorando prevalentemente con gli aroma chemicals ha dato molti suggerimenti nel forum) e alla sottoscritta Ly.
Fra i fissanti/fissativi occorrenti per “ancorare” gli olii essenziali alla pelle, cominciamo a trovare sul mercato prodotti come l’Ethylene brassylate (nome commerciale Musk T®) o il PPG-20 Methyl Glucose Ether (fissativo per eccellenza, dal nome commerciale Glucam p-20, ma di difficile reperibilità).
Io mi sono limitata all’uso delle indicazioni avute in precedenza, quindi ho usato i prodotti in elenco.
5% olii essenziali (va bene il 3-5%) suddivisi secondo le “note” olfattive base/cuore/testa
1% sucrose acetate isobutyrate et caprylic/capric triglycerides – fissativo (alcuni nomi commerciali: brilliant gloss, gc-lipshine, miroir de sucre)
2% triethyl citrate
(fissativo)
92% composto di alcool/acqua demineralizzata/glicerina (va bene il 92 al 94%) fatto col 60% di alcool buongusto a 95° (va bene il 60-75%), più il 40% di acqua (va bene il 25-40%); ho voluto integrare il 40% di tale acqua col 2% di glicerina come ulteriore fissativo (quindi ho fatto 38+2%), nella speranza che, insieme agli altri componenti, il profumo si àncori di più sulla pelle, oltre a contrastare un minimo la secchezza.
Come base per le varie prove presenti e future, ho riempito – e lasciato momentaneamente da parte – una bottiglietta scura di vetro con 100 grammi di base alcolica fatta così:
alcool buongusto a 95° 60
acqua demineralizzata depurata della farmacia 38 (anziché 40 g di acqua prevista, ho voluto integrare da subito con glicerina nella speranza che, insieme ai due fissativi, il profumo si àncori di più sulla pelle)
glicerina 2
Per 9,40 gr di prodotto (per questo primo test ho usato una bottiglina scura di vetro da 10 ml e questa la composizione in base alle note, secondo quanto suggerito qui):
brilliant gloss 0,09 (1%)
triethyl citrate 0,18 (2%)
Note di Base (25-30%)
oe legno di cedro bio (cedro atlas) 0,11
estratto alcolico pepe nero bio autoprodotto 0,05
Note di Cuore (10-15%)
oe petitgrain bio 0,04
oe neroli (diluito al 5%) 0,03
Note di Testa (50-60%)
oe bergamotto bio sfcm 0,12
oe limone bio sfcm 0,11
oe arancio dolce 0,06
oe lime (limone verde) 0,02
oe pompelmo bio sfcm 0,02
base alcolica 8,6 (a questo inserimento si è intorbidito tutto. Non mi va di aggiungere solubilizzanti; spero nel futuro filtraggio).
Eliminato un primo tentativo puzzoso per una goccia di troppo di oe di citronella, ho snellito la composizione, e a me questa piace già così.
La prima impressione del marito al quale ho chiesto un parere: frizzante. Evvai! Quello che volevo.
Per raggiungere una buona maturazione e relativa maggiore persistenza, da oggi starà tutto al buio a temperatura ambiente per 7-10 gg, poi 7-10 gg in frigo e poi filtrerò.
Ci si rilegge per gli aggiornamenti.
Oltre l’Angolo di Lola e le mie letture di approfondimento, qualche fonte interessante  quiqui, qui e qui e naturalmente il forum di Arcadia (che in questo periodo non riesco ad aprire).

P.S. – Recensione dopo due settimane

Filtrato a tempo debito:
– pur se l’odore non mi entusiasma (per assurdo mi piaceva di più appena fatto) ho voluto pubblicare l’articolo perché contiene dei punti fermi da seguire, secondo me molto importanti; ho voluto questa prova quasi esclusivamente agrumata, ma tutti ‘sti agrumi sanno comunque di anti-zanzare (lo metterò sicuramente nelle serate estive )
– è venuto torbido per l’alta percentuale di acqua volutamente inserita, quindi non so, continuerò a far piccole prove con acqua depurata/alcool, ma per le prove definitive credo di voler tornare ad alcool senza acqua, o almeno diminuire il più possibile quest’ultima.
– la persistenza sulla pelle è appena discreta. Dopo un’ora e mezza la pelle profuma ancora, ma questa voleva essere una EdC. Credo che aumentando la percentuale di oe (quindi farlo diventare Parfum o EdP o EdT), possa andare meglio.

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Per chi, sensibile ai problemi ambientali, non vuole/può autoprodurre, ma vuol continuare ad acquistare cosmetici o prodotti vari per la casa e la persona, un piccolo consiglio è quello di consultare il famigerato INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients).
Qui sotto due siti dei quali mi avvalgo per la consultazione:
– ewg.org/skindeep/
– biodizionario.it
Quindi, attenzione ai numeri e ai colori degli scores (equivalenti di un semaforo dal verde, al giallo, al rosso, dove naturalmente il verde è il migliore) e all’ordine di inserimento delle varie sostanze nel prodotto (più sostanze con inci verde troverete ai primi posti, meglio sarà; come per gli alimenti, gli ingredienti scritti per primi sono contenuti in dosi maggiori!).