Ricordo ancora la mia prima granola mangiata in Messico.
Non l’avevo mai assaggiata: mi entusiasmò.
Ho cercato qualcosa che le somigliasse e l’ho trovata: deliziosa!
Ho preso spunto dalla ricetta di Ivy di Dolce senza zucchero, con alcune sostituzioni, la più importante delle quali, una temperatura quasi esclusivamente dolce in cottura, visto che non amo esagerare con la tostatura dei semini!!
INGREDIENTI (tutti biologici) per Kg. 1,200
375 gr fiocchi di grano saraceno
150 gr cocco grattugiato (75 + 75 di okara di mandorle)
150 gr zucchero di canna grezzo
150 gr mandorle tritate grossolanamente
45 gr semi di sesamo (25 + 20 semi di papavero)
45 gr semi di zucca (15 + 30 semi girasole)
180 gr olio extra vergine di oliva (spesso ho fatto 90/90 con olio di cocco)
pizzico di sale
100 gr di cioccolato fondente ridotto a pezzetti (opzionale)
PROCEDIMENTO
Mescolare semplicemente tutti gli ingredienti, partendo da quelli secchi (tranne la cioccolata), e aggiungendo l’olio alla fine.
Amalgamare bene, aiutandosi anche con le mani.
COTTURA
Per non deteriorare troppo i semi con l’alta temperatura del forno, ho fatto così:
– per un’ora ventilato portanto gradualmente da 120°C fino a 160°C (questa ultima temperatura solo per gli ultimi 10 minuti), smuovendo di tanto intanto con un mestolo di legno.
Ho infornato prima nel binario più basso, successivamente ho alzato di un binario e ruotato la teglia.
Qui la modifica che ritengo importante!
Alla fine ho sfornato circa tre quarti di granola e ho continuato a tostare la restante piccola parte per altri 15-20 minuti a 160° C ventilato.
Questa piccola parte, ormai doratissima, tostata e profumata, unita a tutto il resto, è stata il mio compromesso per non rinunciare al sapore deciso e tostato della granola, ma senza esagerare con gran parte dei semi visto che la tostatura ad alte temperature può deteriorare i semi e sviluppare sostanze tossiche.
Una volta ben raffreddata, aggiungere cioccolata a pezzetti.
Ho conservato all’interno di una scatola di latta con cartaforno (ho aggiunto anche un sacchettino di tulle, ripieno di riso sperando nel mantenimento della croccantezza).
La granola dovrebbe conservarsi un mese a temperatura ambiente (così ho letto … difficile che ci arrivi!).
Preparazione caloricissima ma genuina, ottima per la colazione, nel latte o da sola, da portare in un barattolino in ufficio, per i momenti di “vuoto”, o da portarsi in giro per l’Europa quando si decide di fare l’interrail post-laurea … vero Giulio?!! 😉
26 ottobre 2015