Con la voglia di realizzare un gelato al cioccolato genuino per il mio nipotino, ma che avesse anche caratteristiche di alta digeribilità per altri membri della famiglia, ho voluto provare a farne uno a base bianca (anziché a base gialla, generalmente utilizzata per il gelato al cioccolato) diverso da quelli canonici, ma con le stesse caratteristiche di cremosità e spatolabilità.
Eccolo, realizzato con l’aiuto iniziale del bimby e successiva mantecatura in gelatiera autorefrigerante.
La prima volta l’ho preparato usando latte intero senza lattosio, ma soprattutto miele anziché destrosio (ci sono delle analogie fra le due tipologie di zuccheri), e tutti gli altri prodotti senza lattosio per poter far mangiare il gelato anche ad altri membri della famiglia con qualche problema di intolleranza!
Naturalmente si potranno utilizzare gli analoghi ingredienti tradizionali anziché senza lattosio!
Il giorno dopo era ottimo e senza alcun cristallo di ghiaccio evidente, anche se un po’ duro (piccolo pegno da pagare alla mancanza di destrosio).
E’ stato però sufficiente passarlo dal congelatore al frigo per un po’ prima di consumarlo.
Per una vaschetta da quasi 800 gr di gelato:
395 latte fresco intero senza lattosio
108 panna fresca senza lattosio
36 albume
23 latte scremato in polvere senza lattosio
86 zucchero di canna chiaro
40 miele di acacia bio
1,80 neutro (farina di semi di carrube più gomma guar – rapporto 9:1)
65 cioccolato fondente 70%
35 cacao amaro
1 cucchiaino di vaniglia naturale in polvere
Lavorazione iniziale solita nel bimby. Messo a maturare in frigo per minimo 2 ore e poi mantecato per una mezz’oretta in gelatiera!
*****
Ne ho fatta anche una seconda versione con latte di mandorla (per provare anche ad evitare del tutto il latte vaccino), e con zucchero semolato.
La prima versione mi è comunque sembrata migliore.
La cosa simpatica è stata offrire il gelato in coppetta al nipotino (non ne aveva ancora mai mangiato così) e, voltandosi dall’altra parte, sembrò voler dire: “ma che mi vuole propinare questa nonna?”.
Mi è bastato avvicinare il cucchiaino sporco di gelato all’angolo delle labbra del “pupo”; si è voltato, mi ha preso il cucchiaino e, toh! Si è fatto fuori quasi 3 minicoppettine!
GELATO PROMOSSO … e pancino a posto!
Tag: cioccolato
Topping al cioccolato
Una crema che non indurisce neanche mettendola in freezer, da utilizzare come variegato nel gelato,
e che si mantiene benissimo in frigo fino a 3 mesi (a detta di chi l’ha provata) …
.. e io ci credo!!! Visto che non ha latte, non ha uova, ma solo limone e zucchero che fungono da ottimo conservante!
E non abbiate timore, con queste dosi, ai 3 mesi non ci arriva sicuro!!!
Praticamente … questa favolosa crema l’ho “incontrata” l’anno scorso ad una dimostrazione bimby in casa di una signora, che seguiva il procedimento che segue..
Ecco quindi la mia versione di topping al cioccolato per i miei gelatoni estivi e non solo… (infatti grazie alla sua composizione, non gela all’intero dei gelati, al contrario della famosa sempreverde nutella, che indurisce!!!)
Ingredienti (praticamente tutti bio … o quasi)
300 gr. di zucchero grezzo di canna
200 gr. di acqua di rubinetto (qualcuno dice di mettere acqua di bottiglia, ma tanto quella di Roma è ottima: sono di parte )
20-25 gr succo limone*** (è tanto, ma non si sente!)
1 bacca di vaniglia (per me, i pezzi esterni residui, che lascio sempre nello zucchero per aromatizzarlo, dopo aver prelevato i semini per i dolci più importanti…)
100 gr. cacao amaro magro
immancabile pizzichino di sale (per me, quello rosa dell’Himalaya)
Inserire nel boccale lo zucchero, il sale, l’acqua, il succo di limone e la bacca di vaniglia a pezzi, 6 min, varoma vel. 1 antiorario (per chi mette la vaniglia in bacche, per non farla tritare)
Togliere i pezzi di vaniglia, unire il cacao,
frullare prima 10 sec., vel 4-6,
poi 5 min, 70°C, vel. 3
(se volete rimettete i pezzi di vaniglia e rimandate l’antiorario: io l’ho fatto).
Invasare subito e mettere in frigo, raffreddando velocemente (anche se non è una vera e propria crema, preferisco farlo in maniera veloce.. qualche siberino vicino, ecc.).
qui sopra, appena fatto: guardate com’è fluido, ma già molto invitante…
Chi lo ha già fatto, asserisce che si conserva fino a 3 mesi, ben chiuso, in frigorifero (e in barattolo di vetro, aggiungo io)
qui, come si presenta il topping dopo un giorno di frigorifero
***Nota sul perché del limone:
ma vi siete mai chiesti il perché del cucchiaio di limone nello sciroppo di acqua e zucchero per fare un preparato al cioccolato?
Le ricette che ho trovato non ne fanno cenno…
Mumble – mumble… ho rimuginato un po’ e ho trovato un paio di spiegazioni:
1- visto che nel frattempo ho imparato a fare qualche ottima confettura di visciole, amarene, prugne, more, ecc. – lampo di genio….. ma la pectina, no?!!!!!!! Il limone contiene pectina, e nelle confetture questa serve per addensarle. Te capì?????? Non che ci volesse tanto, infatti è l”‘uovo di colombo”, ma sono contenta ad esserci arrivata da sola!!
2- altro motivo importante dell’impiego del limone in questo preparato è perché questo – un po’ come lo zucchero invertito – ne evita la cristallizzazione. L’ho trovato qui
Fonte 23.V.2012
Sotto come sono arrivata al vero torrone duro e friabile! Specialmente se lo farete a mano, raccattate mariti, figli, amiche e mettetevi al lavoro. Troppo buono!
Ingredienti
500 frutta secca (mandorle, nocciole, pistacchi)
40 g di zucchero
24 g albume (poco più di mezzo)
limone (scorza fine)
vaniglia (semi)
Procedimento circa 3 ore e mezza consecutive!
Se avete un paiolo elettrico adatto potrete usare quello, anche se sembra che il composto si asciughi troppo.
Io mi sono avvalsa dell’aiuto del bimby TM31 (quasi sempre senza misurino di copertura) per tutta la durata della lunghissima preparazione, ma attenzione allo sforzo del motore del vostro apparecchio!
Il composto, cuocendo, diventa molto sodo e vischioso.
Fortunatamente pur se ogni tanto si è accesa la spia di “errore”, e per qualche momento ho avuto paura che fondesse, alla fine … “tutto è bene quel che finisce bene”!!
Miele a scaldare fino a 100°C gradualmente e poi spegnere.
Ora, 15 minuti di mescolamento a freddo nel bimby. Il miele da trasparente diventerà biancastro.
A composto freddo, aggiunto l’albume montato a neve. Riportato il tutto a 80°C mescolando.
Dopo aver aggiunto lo zucchero (manca foto) ho portato il composto a 100°C spegnendo di tanto in tanto il bimby per circa 15 minuti, per non far fondere il motore (e coprendo completamente il boccale con un pile per non far raffreddare tutto nei momenti di spegnimento dell’apparecchio).
Ho lavorato per circa 3 ore e mezza in tutto e quando mettendo un po’ di composto nell’acqua ghiacciata mordendolo crocca e si frantuma, vuol dire che è pronto per ricevere la frutta secca ancora tiepida della tostatura.
Si dovrebbe arrivare a 110°C, ma col mio varoma non sono riuscita che ad arrivare per pochi minuti a 105°C. A questo punto, possiamo mettere la frutta secca, la buccia di limone e i semini di vaniglia.
Mescolare un pochino tanto per amalgamare bene la frutta.
Togliere e sistemare negli stampi (io vaschette di alluminio usa e getta), ricoperti da cartaforno e una base di ostia, appiattendo bene con le mani bagnate e ben sgocciolate.
Si dovrebbe tagliare dopo almeno 24 ore.. io l’ho fatto dopo 24 minuti! Anche qui mi è andata bene, oppure evidentemente se il torrone è ben fatto non è così importante… e comunque non ce la facevo più!!!
Sopra ho formato qualche “fiocco” (senza pressare: Scaldaferro docet!).
Il classicissimo bianco friabile fra le due ostie…
e dopo poche ore …ecco la copertura di ciocco fondente suggerita da Clara. Purtroppo non è rimasta così bella lucida anche dopo (inesperta totale in cioccolateria io!), ma è stata d’effetto ugualmente, e l’ho trovata semplicissima da fare.
Mangiato insieme agli amici e trasformato già in regalini vari.
30.X.2012
La realizzazione di queste gocce nasce dal fatto di potersele fare home-made partendo dal cacao in polvere e non dal cioccolato, e avere un prodotto compatibile in un periodo di … “ristrettezze” 🙂 .
…ma nulla vieta di farsele con il cacao magro all’11% di m.g. (ad esempio quello in vendita da Naturasì, della Rapunzel.. pure lui non scherza col prezzo…) .. in questo caso calcolare il tollerato…
4 cucchiai colmi di latte scremato in polvere
2 cucchiai colmi di cacao magro all’1% di m.g.
6-8 cucchiai di latte scremato (qui, se utilizzaste il tic, vi consiglio di aggiungere le prime dieci gocce nei primi 5 cucchiai di latte, poi assaggiate ed aggiungere dolcificante a vostro gusto con il restante latte)
(facoltativo, qualche aroma naturale: semini di vaniglia, semini di cardamomo pestati, bucce arancia grattugiate finissime, peperoncino, ecc.)
Preparazione
Setacciare bene il cacao con il latte in polvere, la stevia polverizzata e poi aggiungere il latte scremato (se si aggiungesse il tic, aggiungerlo in questo momento).
Formare un panetto lavorandolo un po’ con le mani; si presenterà molto sodo, ma va bene così, e avvolgerlo in una pellicola trasparente.
Prenderne un po’ alla volta, dargli una forma a cordoncino e staccare dei pezzettini di impasto per comporre le vostre gocce, rollandole fra le dita (più riuscirete a farle piccole, meglio sarà).
Il lavoro è lungo, ma voi avrete le vostre gocce personalizzate magrissime 😉
Se volete, rotolate le vostre gocce in un po’ di cacao in polvere..
Il risultato sarà quello di piccole sfere di cioccolato durissime, ma non croccanti.
Chissà se lasciandole all’aria non induriscano al punto da diventare croccanti?!!
Non ci provo perché dopo tutta questa fatica non mi va di rischiare…
Non appena le proverò per un dolce, aggiornerò questa pagina
Conservazione
Potrete utilizzarle per 3 o 4 giorni circa tenendole in un barattolino chiuso, nel frigo (ho considerato la durata del latte fresco inserito),
oppure potrete mettere il tutto nel congelatore e usare le gocce all’occorrenza per i vostri dolci … o ancora .. per i più golosi.. di tanto in tanto andate nel freezer e gustatene qualcuna così, al naturale 😉
Utilizzo
Sotto, come ho utilizzato le gocce alla prima occasione – una sorta di Fantastico Cheesecake Protal … :
Nonostante la dieta, mi era venuta voglia di un dolcetto morbido, gustoso e quasi “vero” 🙂 e ci ho provato così…
Non impressionatevi… sono ingredienti che chi segue la dieta Dukan ha sicuramente tutti in casa (o quasi)
Totale generale di tutti gli ingredienti (in ordine decrescente) che serviranno per 12 porzioni:
420 g uova [240 g albumi (6) + 180 g uova intere (3)]
400 g latte scremato liquido
200 g acqua
200 g fiocchi latte light
100 g kefir colato (4 cucchiai) – oppure yogurt greco o altro formaggio magro
100 g ricotta light
70 g crusca avena (6 cucchiai medi)
60 g mie gocce di cioccolata (3 cucchiai)
60 g scorza grattugiata di due grandi arance
40 g latte scremato in polvere (2 cucchiai)
30 g crusca frumento (3 cucchiai medi)
15 g cacao magro 1% m.g. (1 cucchiaio colmo)
15 g maizena (1 cucchiaio colmo)
4 g stevia polverizzata (l’equivalente di 2 minicucchiaini da caffè rasi o altro dolcificante)
(foto di repertorio 🙂 )
1 2 3
4 5 6
7 8 9
10 11 12
13 14 15
e si parte nel dettaglio…
Base per il cheesecake
70 g crusca avena
30 g crusca di frumento
1 uovo intero
50 g kefir colato
15 g cacao 1% m.g.
1 g stevia (mezzo minicucchiaino da caffè raso)
200 g acqua
mescoliamo bene il tutto, foderiamo di cartaforno uno stampo a cerniera (il mio è grande: diam. cm 27) … e come fa Diana … cottura 20′ a 200°C statico.
All’uscita dal forno, ho da subito ammorbidito la base un po’ troppo biscottata, con un po’ dei liquidi presi dal totale degli ingredienti del composto successivo, per farli assorbire nel frattempo che preparavo il resto.
… siccome volevo mettere molta ricotta e in casa ne avevo poca, avevo anche provato a fare doppia dose di questa simil-ricotta nel bimby, ma visto che si è addensata poco, l’ho usata così com’era, a mo’ di liquido denso-cremoso.
Pertanto credo che sia uguale fornire le dosi, inglobandole negli ingredienti del composto da mettere sulla base cotta del cheesecake …
quindi …
Composto morbido
2 tuorli (delle uova intere)
100 g ricotta light
200 g fiocchi di latte
50 g kefir colato
(forse per avere un effetto tipo “sour cream” bisognerebbe aumentare il kefir/yogurt, a discapito di fiocchi di latte o ricotta)
scorza grattugiata arance
40 g latte scremato in polvere
15 g maizena
3 g stevia (1 minicucchiaino da caffè)
(bisognerebbe aumentare il dolcificante, ma non volevo eccedere col sapore di stevia. Il risultato a me soddisfa, ma è poco dolce)
400 g latte scremato liquido
8 albumi (i 6 albumi + i 2 albumi delle uova intere)
60 g gocce cioccolato (3 cucchiai)
Mescolare bene fra loro i primi 8 ingredienti, aggiungere gradualmente il latte e, delicatamente, gli albumi che avremo montato a neve.
Infine, sempre delicatamente, aggiungiamo 2 cucchiaiate di gocce di cioccolato (fredde di freezer).
Versiamo nello stampo dove avevamo passato un po’ di liquidi sulla base biscottata…
.. e guarniamo con l’ultimo cucchiaio di gocce di cioccolato..
Cottura per 15 minuti a 180°C ventilato .
.. e ulteriori 15 minuti a 170°C ventilato.
(la prossima provare a diminuire a 20 minuti totali oppure sempre a 170 oppure coprire a metà cottura con un foglio di alluminio)
Ho fatto freddare il dolce, un’oretta in forno, poi, coperto con un telo, per un paio d’ore sul terrazzino, e poi in frigo, mettendo il tutto in una busta di cellophane (compreso il telo che lo copriva che sarebbe servito per assorbire eventuale condensa) per consumarlo l’indomani mattina.
… guardate sopra le gocce: sono veramente contenta della riuscita che hanno avuto in questo dolce.
Praticamente sono rimaste sode, non hanno scurito l’impasto, ma al morso erano ben … “addentabili” .. insomma soddisfatta 😉
.. e guardate sotto come è uniforme la cottura della base di crusche al cacao (a torta capovolta … brrrrr … il pericolo è il mio mestiere!)
Fonte 29.I.2013
Questa vorrebbe essere la riproduzione di una sorta di cereali aggregati – le famigerate pepite Dukan – che non ho mai visto né comprato, quindi mi sono dovuta ingegnare un pochino.
Con l’occasione, ho provato anche a pressarle a mo’ di biscottini..
Ingredienti per 3 dosi intere oppure 6 mezze dosi (comprensive di 2 tollerati totali).
6 cucchiai crusca avena
3 cucchiai crusca grano
3 cucchiai latte scremato in polvere
1 cucchiaio raso stevia in foglie polverizzate (no liquido!)
3 cucchiai kefir colato bene (o fb, o total 0 scolato due volte, o linessa)
2 cucchiaini olio e.v.o., oppure olio di semi a proprio gusto (per mescolarlo meglio, lo verso nel kefir)
1 cucchiaino caffè solubile, pestato nel mortaio
2 cucchiaini colmi cacao amaro magro 1% m.g.
1 tappino di bottiglia di mio estratto di vaniglia
la punta di un cucchiaino di polvere di semi di cardamomo pestati nel mortaio
Preparazione
Impastare sbriciolando con le dita.
Ho dato una scorsa online: se non si vuole avere solo crusca sparsa nella teglia bisogna perderci un po’ di tempo.
Ho preso ciascun micro-mucchiettino di impasto, pressandolo fra 3 dita di una mano, contro le 3 dita dell’altra mano…(come due cigni che si sbaciucchiano 🙂 )
qui, per mostrare le dimensioni, vicino ad un cucchiaino da caffè!
Per non farci mancare niente, la metà del composto l’ho trasformata in biscottini, pressando l’impastino sbricioloso con forza, fra due fogli di cartaforno con un matterello, e ho cotto così, steso a mo’ di sfoglia.. eliminando prima il foglio superiore della cartaforno.
Ho infornato 100°C x 1 ora ventilato, sia le pepite che le sfogliette.
Ho fatto raffreddare nel forno per un’oretta almeno, e poi ho chiuso in barattolini di vetro, già suddividendo il tutto in 6 mezze porzioni di crusca.
Sono pochi, ma attenzione ai 2 tollerati complessivi di olio..
Questa però, secondo me, è la versione migliore: scagliette somiglianti a dei croccantissimi biscottini al cacao.
Fonte 17.II.2013
Torta 7 vasetti al cioccolato
Oltre la Torta 7 vasetti classica ho preparato anche questa versione al cioccolato, destinata al mio piccoletto di 30 anni.
Questa volta i 2 vasetti di zucchero (che qualche volta ho ridotto a 1 e mezzo) li ho inseriti tutti, visto che il cacao amaro mi sembra che lo richieda.
Ingredienti
(sempre vasetti colmissimi per la mia tortiera apribile da 28 cm di diametro):
1 vasetto yogurt intero naturale (174 g)
1 vasetto olio girasole deodorato bio (140 g)
2 vasetti zucchero semolato a velo (275 g)
3 uova intere bio (172 g)
2 vasetti farina 0 Casillo (190 g)
1/2 vasetto cacao amaro (47 g)
1/2 vasetto amido bio (35 di tapioca + 12 mais)
1 bustina lievito PaneAngeli (16 g)
1 pizzicotto a 3 di sale a velo (da sale grosso – 1,3 g)
1 cucchiaino raso da tè di vaniglia naturale in polvere bio a velo (3 g)
40 g cioccolato fondente all’85% di cacao (pezzetti tagliati a coltello e freddi di freezer).
Totale impasto crudo circa 1110 grammi.
Procedimento
Ho versato prima tutti i secchi insieme in una ciotola [grazie al mio “nuovo Bimby usato” ho reso a velo quelli che ho ritenuto opportuno (zucchero con vaniglia, e anche sale)].
Poi tutti i liquidi nel bimby (uova, yogurt, olio) per una veloce frullata per 30 sec. vel. 6.
In questo momento ho acceso il forno a 180°C statico, e preparato la tortiera apribile, ungendola/infarinandola e posizionando al centro la solita moka “rivestita”.
Ho trasferito in una ciotola capiente i liquidi e vi ho incorporato i solidi, setacciandoli e mescolando a mano con una frusta velocemente, ma delicatamente (in questo caso ho voluto evitare il bimbyno).
Ho quindi versato nella tortiera quasi tutto l’impasto, versato a pioggia anche i pezzetti di cioccolato freddi di freezer e finito di versare il restante impasto, avendo cura di immergere bene i pezzetti che emergevano (non mi piace il sapore di cotto che prende il cioccolato che resta in superficie).
Cottura
Infornato preriscaldato a 180°C per 35 minuti.
Sfornato e capovolto immediatamente fino a completo raffreddamento (ormai lo faccio sempre anche per la carote&mandorle, qui).
Giudizio del golosone buongustaio per questa torta 7 vasetti al cioccolato: 10 e lode!!! Sofficissima e umida al punto giusto.
Concordo (anche se ho potuto assaggiare soltanto le mollichine rimaste attaccate alla tortiera).
L’idea
Se si vuole una ciambella piatta (senza la gobba di lievitazione), una volta versato il composto, roteare la tortiera sul tavolo (visto che non avevo la ciambelliera, nel roteare, ho fatto attenzione a mantenere al centro il pezzo della moka che mi avrebbe creato il buco).
14 febbraio 2017