I nomi di questi classici dolcetti di carnevale sono diversi a seconda della zona d’Italia in cui ci si trova.
Io le frappe di carnevale (a Roma si chiamano così), solitamente non le faccio perché non mi fanno impazzire; quando le ho provate non mi hanno entusiasmato (né fritte né al forno), ma sono un must, e quindi quest’anno ho voluto riprovare e mi sono lanciata con la ricetta di …
Il segreto per farle buone, anzi buonissime e con le bolle? Tirarle extrafine: estremamente consigliato tirarle con la “nonna papera” (macchina per fare la pasta”.
Se si ha tempo e voglia si può fare la dose intera linkata sopra, oppure sotto ci sono le dosi ricalcolate per 1 solo uovo:
33 g zucchero aromatizzato alla vaniglia (***)
17 g burro morbido a pezzetti
1 cucchiaio e mezzo di grappa
1 uovo intero
buccia grattata di mezzo limone non trattato
un pizzico di sale
zucchero a velo per guarnire (***)
Ho poi lasciato riposare il panetto mezz’ora nel cellophane.
Per la prossima volta le farò un pochino più larghe, ma lo spessore per la frittura era perfetto, bolle comprese!
Friggere pochi pezzi per pochi secondi, in olio ben caldo (170°C).
Guardarle a vista altrimenti coloriscono troppo e diventano pessime!
Le ho quindi scolate, asciugate su cartacasa, fatte freddare un po’ e spolverate con zucchero a velo.
Friabili anche al mattino dopo.
Queste sotto, le prime che ho fritto: carine, ma troppo spesse con la stesura col matterello.
Annotazioni:
Portare a ebollizione 1 bicchiere di acqua e 1 di aceto. Il vapore provocato dovrebbe neutralizzare l’odore di fritto.
e un piccolo commentino-aiuto dell’amico cookino Tano:
“…. Il calcolo delle uova l’ho fatto per 500 gr di farina e la quantità di uovo con quella farina era 2,5 uova ma io ho arrotondato a 3, vanno bene anche 2, però se non hai l’impastatrice la devi passare più volte nella macchinetta per amalgamarla meglio. Io qualche volta ho tolto 1 albume ed è andata a meraviglia…..”
Fonte 22.II.2012