Ho fatto restringere il succo di questa ottima uva fino ad averne la quarta parte (quindi visto che l’uva fragola contiene circa il 15% di zuccheri, alla fine ho ottenuto il 60% circa di zuccheri, ottima percentuale ai fini della conservazione), e – pur se non è uno di quei mosti cotti (o vincotto) fatti dai veri contadini, e che vengono belli limpidi – ho ricavato 4 barattoli di “nettare” di uva fragola facendo così:
Ingredienti
(per 1 kg finale di mosto cotto non fermentato)
1 cassa di uva fragola (7-8 Kg circa, trasformata in Kg. 5,800 di chicchi già puliti, diventati poi 4 Kg di succo, e ridotto a 1 solo chilogrammo dopo la cottura di 5 ore);
1 chiodo di garofano
1 pezzetto di cannella
Procedimento (ho visto diverse cose in rete e mi sono aiutata anche con qualche suggerimento de La Regina del Sapone):
Ho lavato ripetutamente e delicatamente tutta l’uva con i raspi, per non annacquarla, in una vasca grande (quella del bagnetto dei bebè).
Ho lasciato il tutto in frigo fino al giorno dopo, quando ho continuato a lavorare sempre appoggiandomi a siberini ghiacciati per evitare l’eventuale fermentazione dell’uva.
Ho sostituito la necessaria pigiatura filtrando prima il tutto col passaverdure.
Ho così eliminato il grosso di bucce e semi. Però, per eliminare sicuramente qualsiasi residuo di semini frantumati, l’anno prossimo vorrei provare con un torchietto oppure con un estrattore di succo – eliminando prima i semi (poi utilizzabili per fare degli utili cuscinetti termici)
Ho schiumato spesso all’inizio (recuperando man mano anche il poco liquido residuo affinato dalla schiumatura), e ho mescolato con un cucchiaio di legno, soprattutto nella fase finale, per evitare che il succo si attaccasse alla pentola.
A mezz’ora circa da fine cottura ho aggiunto la cannella e il chiodo di garofano, che poi ho tolto con la schiumarola. Successivamente ho letto che a questo punto c’è chi fa freddare il prodotto, filtra e imbottiglia (in effetti verrebbe un prodotto più limpido).
A me piace più invasare da bollente, ma l’anno prossimo potrei provare una cosa analoga.
Come al solito ho sterilizzato i vasetti già pulitissimi in forno a 120°C per ½ h prima di fine cottura, i coperchi in acqua bollente per 20 minuti, capovolto il tutto per almeno 12 ore.
Ricordarsi sempre di ripulire i bordi dei vasetti di vetro dai residui del prodotto prima di avvitare i coperchi (solitamente asciugo questi ultimi con alcool buongusto).
Il sottovuoto è avvenuto quasi subito per 3 dei 4 barattoli più piccoli (uno è già volato via, in regalo alla mia amica Teresa ***)
Con questo mosto ci si preparano dei dolcetti natalizi famosi (le cartellate pugliesi o i bocconotti abruzzesi, o comunque dolci diffusi in tutta Italia), o ci si accompagnano i formaggi o si può utilizzare come ottimo sciroppo invernale per la tosse, oltre qualche gelato per la stagione estiva.
***
Mi racconta la mia amica Teresa – poco più che 50enne – che al suo paese si usava prepararne in quantità (proprio 2 o 3 botti!!) in occasione di un lieto evento …
.. si beveva in famiglia per le ricorrenze importanti …
e lei ne ha ancora una minibottiglietta di quando è nata!!!
Fonte 04.X.2015