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PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici) SALSE, sughi, condimenti, erbe

Ragù Agnello e Peperoni

Pubblico dopo qualche anno questa sorta di ragù tipico abruzzese, da servire anche semplicemente come piatto unico e che si usa accompagnare agli Spaghetti alla Chitarra, altra preparazione tipica del Centro Italia in Abruzzo, Molise e Lazio.

Ingredienti per 6-8 porzioni
800 g abbacchio/agnello (idea alternativa? Arrosticini di pecora magri)
2 peperoni gialli/rossi/verdi
2-3 foglie di alloro
1 cipolla
1 spicchio aglio
1 bicchiere di vino bianco secco
2 barattoli grandi di pelati o equivalente (più 1 cucchiaio concentrato)
peperoncino fresco
olio e.v.o.
sale
cacio abruzzese da grattugiare sulla pasta (solitamente uso pecorino)

Procedimento
Ho fatto rosolare in olio, la cipolla, l’aglio, l’alloro, il peperoncino e poi la carne tagliata a pezzi.
Una volta rosolati, ho sfumato con vino bianco e poi salato, aggiungendo i peperoni tagliati a listerelle.


Una volta insaporito un po’ il tutto e aver tolto i pezzi di aglio, ho aggiunto il pomodoro caldo e fatto cuocere ancora per almeno 1 ora e mezza coperto, aggiustando di sale e socchiudendo il coperchio l’ultima mezz’ora.

Servire la pasta con una abbondante spolverata di formaggio …

… e – volendo – lasciare da parte un po’ di spezzatino coi peperoni, da gustare separatamente.

27.02.2011

Fonti:
http://italiadonna.it/public/percorsi/ricette/ric002.htm
https://maccheroni.it/maccheroni-chitarra.htm

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Pesto alle zucchine

Questa volta ho preparato un semplice piattino di spaghetti con un’altra versione ligure di pesto, più complessa, ma somigliante nel procedimento, al pesto al basilico… l’ispirazione l’ho avuta da qui!

INGREDIENTI (le quantità a piacere, suggerite nella foto)
 

le protagoniste: zucchine senza l’anima spugnosa (io ho messo le romanesche, ma nella ricetta sono previste le genovesi), appena scottate in pentola a pressione (1 minuto dal sibilo) ..

co-protagonisti: mandorle e nocciole spellate (le ho lasciate vestite), parmigiano reggiano, una manciata di pinoli, coriandolo (facoltativo), pepe (io questa volta peperoncino, altrimenti vado di pepe verde) ..

comparse: basilico che, molto offeso per non essere lui la prima donna, questa volta si è fatto accompagnare dal suo amico prezzemolo (inoltre li ho messi surgelati), e …

… olio e sale q.b.
Una bella frullata ed il pesto è pronto per i vostri piatti!

Ricetta del 10.IV.2011

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Ragù (il mio)

Molte volte capita di voler preparare un ragù buono buono, ma di non volerci impiegare ore e ore, come lo splendido ragù napoletano che vuole carne a pezzi e che deve “pippiare” a lungo ad esempio.

La mia versione di ragù è maggiormente ispirata all’altrettanto ottimo ragù bolognese e, senza aggiungere burro né latte, secondo il mio gusto è altrettanto valida.

INGREDIENTI (5-6 porzioni)
150 g verdure tritate per soffritto (io olio e.v.o., 2 spicchi aglio interi che poi tolgo, 1 cipolla media, 1 costa sedano, 1 carotina, peperoncino)

poi 350 g carne e – una volta rosolata – mezzo bicchiere di vino bianco secco a sfumare (io 200 macinato manzo, 1 salsiccia, 1 pezzo guanciale)

infine 850 g pomodori (io 2 barattoli pelati, 2 cucchiai concentrato)

1 dado vegetale (e/o sale)
1 chiodo di garofano dopo un’oretta di cottura

PROCEDIMENTO
In un tegame grande verso l’olio e le verdure tritate.
Una volta appassite aggiungo le carni e lascio rosolare.
Aggiungo il vino e lascio sfumare.
Tolgo l’aglio, aggiungo il concentrato e dopo aver tolto un po’ di semi e filamenti schiaccio grossolanamente con le mani i pelati e li scaldo prima di aggiungerli nel tegame.
Aggiungo il dado sbriciolato e a metà cottura (dopo un’oretta a fuoco basso/bassissimo e sempre coperto) anche il chiodo di garofano (che toglierò alla fine … se lo trovo 😉 )

Dopo un paio d’ore almeno, quando il ragù è denso il “giusto” (molto analogo al “quanto basta” vero? 😉 ) condisco la pasta e aggiungo un misto di parmigiano e pecorino.

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Risotto Salsiccia e Cipolla


… nel Bimby: 20-30′ e il piatto è pronto
!

So che molti non amano fare il risotto nel Bimby (ho il tm31), e con questo caldo siamo soprattutto in periodo da insalate di riso, ma i familiari vi ringrazieranno per questo piatto veloce e gustoso.
Tanti anni fa la mia amica Carla me lo suggerì, e da allora lo ripeto regolarmente.

Ingredienti per 2-3 persone

250 g riso (io bio arborio Verso Natura Conad)
250 g salsiccia (io di cinghiale nero Coop, magrissimo)
mezzo dado (io bio Coop)
mezza cipolla
olio e.v.o.
mezzo bicchiere vino bianco secco
550 g acqua calda (più 50 g calda, alla fine, se serve)
sale
burro
parmigiano reggiano
peperoncino (facoltativo, io si)
pepe (facoltativo; si quando aggiungo pepe verde, che preferisco al nero perché a me dà meno fastidi)


Procedimento

Prima cosa: frullo il parmigiano nel bimby e metto via.

Poi frullo la cipolla – facendola cadere a pezzi grossolani dal foro, tempo 2-3”, vel. 6 e la lascio nel boccale.

E ora, l’importante è ricordarsi l’algoritmo 

3′, 100°C, vel.1 antiorario

Aggiungo olio e peperoncino e si parte coi primi
3′, 100°C, vel.1 antiorario, senza coperchio.

Aggiungo salsiccia (a volte, anche funghi secchi ammollati),
3′, 100°C, vel.1 antiorario, senza coperchio.

Poi vino,
3′, 100°C, vel.1 antiorario, senza coperchio.

Riso,
3′, 100°C, vel.1 antiorario, senza coperchio.

Acqua calda e dado,
per i minuti di cottura del riso (io faccio due minuti in meno), 100°C, vel. 1-2 antiorario, con spatola inserita (aiuta a miscelare e non ci sono schizzi).
Qui eventualmente, l’unica accortezza sarà di abbassare a 90°C se il riso dovesse cominciare a sobbollire troppo.

A fine cottura, all’occorrenza, aggiungere i 50 g di acqua calda per avere il riso all’onda.
Assaggiare, aggiustare di sale, poi burro, parmigiano, mescolatina finale, macinatina di pepe verde e servire.

Sotto, preparato nella classica casseruola sul gas:

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Risotto? Granotto! … con gamberetti e limone

Come molti di noi, spesso ho comprato dei cereali in chicchi, li ho lavati, sottovuotati in pacchettini, congelati e … ancora mai usati.

Al ritorno delle vacanze ho deciso di iniziare 😉

Quale piatto migliore di un bel risotto coi gamberetti (ci sono decine di ricette in rete), ma senza riso e con dell’ottimo granoduro Timilia?

Evvabbè’, ho stravolto la risottata, ma non si può certo tostare una bella manciata di chicchi coriacei, giusto?

Quindi breve ricerca per sapere come procedere e l’ho usato lessato così!

INGREDIENTI (abbondante per 2 persone)
200 g circa di granoduro biologico Timilia in chicchi da lessare
200 g di gamberetti congelati
succo e buccia edibile di mezzo limone
mezza cipolletta
olio e.v.o.
20 g burro (un cucchiaio)
mezzo dado vegetale
peperoncino
prezzemolo (anche quello, congelato)
pepe verde macinato al momento

PROCEDIMENTO
La sera prima ho prelevato dal congelatore il mio pacchetto di Timilia, l’ho risciacquato e messo in ammollo in frigorifero per una dozzina di ore (fa caldissimo e ho preferito così, onde evitare eventuali fermentazioni/germogliazioni).

Al mattino ho risciacquato, scolato e fatto cuocere il grano da freddo in abbondante acqua, per un’ora e un quarto dall’ebollizione, salandolo verso la fine.

Nel frattempo, in una padella, ho rosolato olio, cipolla e peperoncino; ho versato i gamberetti tagliuzzati (ne ho lasciato qualcuno intero) e ho aggiunto il mezzo cubetto di dado, sbriciolandolo.

Dopo qualche minuto ho messo da parte i gamberetti interi, ho versato in padella il granoduro lessato e scolato lasciando insaporire per qualche minuto;
ho aggiunto il succo e parte della buccia sfilettata del limone;
aggiunto anche dell’acqua di cottura del granoduro;
alla fine ho aggiunto il burro e lasciato mantecare un po’, aggiustando di sale se necessario.

Ho impiattato aggiungendo prezzemolo, gamberetti e bucce di limone per guarnire.

Buono, e il giorno dopo perfino migliore 😉

Probabilmente ci è piaciuto di più nella versione con il grano duro, ma dopo qualche giorno ho ripetuto la stessa ricetta col riso.

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Pasta alla Nerano

Spessissimo preparo della pastasciutta con zucchine, pomodorini, ecc. (clicca qui).
Questa volta ho voluto provare questa versione in bianco, tipica della zona di Nerano, in Campania.

La ricetta prevede zucchine fritte e, per la mantecazione finale, il segreto è il decantato Provolone Del Monaco (un formaggio semiduro a pasta filata, leggermente piccantino), che dà giusti sapore e cremosità.

Per questa volta ho voluto provare sì, il procedimento giusto, ma con i formaggi che avevo in casa: un ottimo pecorino semistagionato da tavola misto a parmigiano reggiano.

Ingredienti (3-4 persone)
5-600 g zucchine
2-3 spicchi d’aglio (senza nervatura centrale)
olio di arachide per friggere
olio e.v.o. in fase finale
formaggio apposito 😉
basilico
sale
pepe nero (uso quello verde; in alternativa peperoncino)

Procedimento
La lungaggine è unicamente quella di friggere in olio profondo le zucchine tagliate fine (io in abbondante olio di arachide).
Per farle venire bene è necessario friggerne poche per volta (consiglio di friggere il giorno prima o ci vorrà “una vita”).
Dopo averle fatte scolare bene dall’olio su cartacasa, le ho insaporite di volta in volta con poco sale e un po’ di basilico sbriciolato, e le ho lasciate momentaneamente da parte, in caldo.

Al momento di “calare” la pasta, in una padella grande ho soffritto l’aglio in olio evo (ho aggiunto anche il non richiesto, ma per me immancabile, peperoncino).
Una volta insaporito il tutto, ho tolto l’aglio e ho versato le zucchine lasciate in caldo.
Ho aggiunto mezzo mestolo di acqua di cottura della pasta (le zucchine non dovranno essere croccanti) e ho mescolato un po’.
Ho versato la pasta molto al dente e l’ho risottata per 2-3 minuti, aggiungendo ancora acqua di cottura.

Poco prima di spadellare ho aggiunto i formaggi grattugiati grossolanamente mantecando e facendoli sciogliere per bene.

Ho servito con altro basilico (pardon: era surgelato) e del pepe (verde) macinato di fresco.

Un piatto saporito da ripetere sicuramente col formaggio giusto, anche se credo di aver azzeccato un mix di formaggi alternativo di tutto rispetto 😉 .



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Salsa alla carlofortina

Tempo fa, a ridosso del Natale 2010, un ex compagno di piscina mi suggerì una pasta al sapore di mare da portare in tavola per l’imminente Vigilia, tale “Salsa alla Carlofortina con bottarga di muggine”.
Non ne avevo mai sentito parlare e, come faccio di solito, dopo una ricerca in rete sulla base degli ingredienti suggeriti dal giovanotto, e cioè bottarga, tonno e pesto, ho estrapolato la mia ricetta.

Per accompagnare questa salsa (che ha una storia multiculturale, con le sue origini liguri-sarde-tabarkine), mi è sembrato carino scegliere le trofie, un tipo di pasta ligure (queste, preparate qualche giorno fa e, appunto, surgelate).

Ingredienti (per 6 persone)
800 g trofie fresche
400g di tonno rosso fresco
20 pomodori ciliegini
1 cipolla media
mezzo bicchiere di vino
olio extra vergine d’oliva
pepe verde (e/o peperoncino)
poco sale
200 g pesto genovese
bottarga di muggine grattugiata per guarnire il piatto

Procedimento
Ho lavato, asciugato, tagliato il pesce a cubetti e versato nella padella dove avevo messo ad imbiondire olio, cipolla e poco peperoncino.
Ho sfumato con vino, fatto evaporare e aggiunto i pomodorini per una breve cottura, fino a far addensare un pochino.

Nel frattempo ho scolato le trofie lessate, le ho versate nella padella con la salsa a fuoco ancora acceso e ho fatto saltare per qualche istante.
Ho aggiustato di pepe (lo uso verde, mi risulta meno caloroso).
Ho impiattato e, su ciascun piatto, ho aggiunto una generosa cucchiaiata di pesto e una spolverata di bottarga di muggine grattugiata.

L’idea in più
Piccolo suggerimento per una pizza napoletana verace preparata con la carlofortina “scomposta”:
sotto, pesto a pezzettini surgelato (altrimenti cuoce troppo);
sopra, salsa con tonno a piccoli cubetti,
sopra mozzarella,
in uscita spolverata di bottarga di muggine.

 

In passato, in occasione della preparazione delle lorighittas, splendida pasta sarda, feci questa salsa anche senza pomodori: deliziosa ugualmente!

Le lorighittas del Natale 2010 con salsa carlofortina in bianco.

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Pasta col tonno .. col trucco!

E’ parecchio che avevo promesso ai figli lontani di mandar loro la ricetta della pasta col tonno che ormai in famiglia facciamo così!


Pertanto, in occasione del contest al quale sto partecipando, grazie all’iniziativa di La Confraternita della Pizza che con simpatia ci aiuta a stare tutti in casa senza “patire” troppo della situazione mondiale contingente per la pandemia da Covid19, ho approfittato per pubblicare questo piatto leggermente “diverso” rispetto alla solita pasta col tonno.
Avete mai aggiunto qualche pezzetto di peperone crudo alla vostra pasta col tonno?
Dai, provateci e poi ditemi se cambia .. in meglio: me lo ha insegnato una cugina abruzzese di mia madre, tanti anni fa!

Ingredienti per quattro persone:
1 scatola di tonno in olio di oliva scolato
mezzo peperone fresco, giallo o rosso o verde
pelati o qualche pomodorino fresco
aglio
olio e.v.o
cipolla
peperoncino fresco (ho sempre delle rondelle congelate)
capperi q.b.
spolverata di origano
qualche oliva di gaeta o similari (leccino, ecc.)
poco sale
poco vino bianco
prezzemolo

Procedimento
Ho prima fatto rosolare aglio, olio, peperoncino e cipolla.
Poi ho aggiunto una parte del tonno, i capperi e parte dei peperoni freschi.
Ho sfumato con poco vino bianco e ho aggiunto pelati e origano.
Una volta ristretta la salsa ho aggiunto il restante tonno, le olive (meglio inserirle quasi a termine cottura o diventano amare).
Ho fatto restringere ancora un po’, ho scolato la pasta molto al dente e l’ho saltata nel sughetto.

L’idea
A volte ho servito il piatto finito guarnendo con peperoni crudi tagliati finissimi, prezzemolo e aglio crudo a pezzettini.

Quando possibile, indirizzarsi verso il consumo di pesci con un basso tasso di mercurio (da Wikipedia).

 

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Pasta c'anciova e muddica atturrata (la mia)

      … e cioè: “Pasta con le Alici e Mollica di Pane Tostata”!

Moltissimi anni fa, in riva al mare, in Sicilia, in una località e in una trattoria delle quali non ricordo il nome (avevamo girato per largo e per lungo la stupenda isola), con mio marito ordinammo la pasta con alici e mollica (bada bene: non pangrattato, ma mollica).
Era in bianco!
Detta così sembra semplice e invece …. lo è!
Ma assicuro che aveva un gusto unico dato dal connubio di queste due principali ingredienti.
Provai a replicarla in casa (facevo già spesso la pasta con le alici sottosale), ma senza la “muddica” non c’è storia; si! Il famoso formaggio dei poveri.
Ci sono innumerevoli versioni con formati di pasta forse più adatti, con pomodori, cipolla, uva passa, pinoli, formaggio, e mi riprometto di farle tutte, ma per ora ho preferito la semplicità che in questa versione in bianco (che sembra sia la più antica) mi fa ritrovare più di altre il sapore e i colori di quelle giornate.

Ingredienti per 4 persone
Spaghetti 400 g
Alici sottosale 6-7 filetti***
Aglio 3-4 spicchi
Pane raffermo grattugiato 6-7 cucchiai
Olio Extravergine d’oliva
Prezzemolo
Peperoncino (a piacere)
*** non volendo rinunciare all'”anciova” unita alla “muddica”, devo ammettere che a volte ho fatto un peccatuccio veniale e ho utilizzato con soddisfazione le umili ma ottime alici sottosale “B@len@”!
Procedimento
Ho versato l’acqua necessaria in una pentola e ho portato a ebollizione salando pochissimo (le alici sono veramente saporite!).
Ho tritato uno spicchio d’aglio e gli altri li ho privati della nervatura centrale per renderli più digeribili, ho messo tutto in una padella capiente con un giro d’olio, ho aggiunto poco peperoncino, ho fatto rosolare e subito dopo ho spento la fiamma.

 

 
 
 
 
 

In un altro padellino antiaderente ho versato 6-7 alici sottosale ben sciacquate, diliscate e asciugate, e le ho fatte rosolare brevemente nell’olio (si scioglieranno in brevissimo tempo), ci ho versato la mollica di pane (fatto da me e grattugiato grossolanamente nel bimby) e l’ho fatta tostare in questo olio saporito, mescolando spesso.
Ho scolato la pasta al dente e l’ho fatta saltare nella padella con l’aglio, aggiungendo poca acqua di cottura che avevo conservato.
Ho spento la fiamma, aggiunto “la muddica” croccante, insaporita con le alici, e ho mescolato bene.
Una pioggia di prezzemolo, e il piatto è pronto.
Servire ben caldo.

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Risotto con rape rosse e finocchio

Molte volte, leggendo qua e là ricette che mi ispirano, trovo suggerimenti di ingredienti che sul momento non ho in casa, e allora mi invento alternative con altri ingredienti, secondo me plausibili.
Questo piatto è uno di quei casi.
Mi sono trovata in frigo delle rape rosse precotte e visto che stavano per scadere, non mi andava di mangiarle così, nature, a fette e visto che avevo delle confezioni di riso bianco e nero da finire, ho voluto provare questo risottino niente male.

E’ un piatto dal retrogusto dolce e un po’ insolito, grazie anche ai gambi di finocchio che ho aggiunto al posto dell’aneto che era indicato nella ricetta di provenienza!
Una ricetta semplice arricchita dai preziosi polifeloni, che pur se inibiti in parte dalla cottura, sono    pur sempre contenuti nella “barbarossa” (è anche questo il nome che viene dato alla rapa rossa!).
Ingredienti per due persone
180 g riso misto bianco e nero bio
20 g pancetta o guanciale bio
140 g rape rosse precotte bio
brodo di dado essiccato q.b.
20 g burro Occelli
30 g parmigiano reggiano bio
i gambi e i ciuffetti di “barba” di un finocchio bio
olio e.v.o.
sale q.b.
Procedimento
Ho fatto rosolare il guanciale in poco olio in un tegame dove poi ho tostato il riso a fuoco vicace.
Ho bagnato con un paio di mestoli di brodo bollente fino a coprire completamente il riso.
Mentre il riso cuoce ho ridotto la rapa rossa a pezzetti.
Ho continuato la cottura del riso aggiungendo brodo man mano che il precedente veniva assorbito.
A circa metà cottura del riso ho aggiunto i pezzetti di barbabietola e i gambi verdi ben puliti di un finocchio, più facili da rimuovere se vogliamo, al termine della preparazione.
Ho regolato di sale (poco, tanto c’è brodo e poi aggiungo parmigiano).
A fuoco spento ho mantecato il risotto col pezzetto di burro e il parmigiano grattugiato.
Ho lasciato riposare il risotto per 3-4 minuti prima di servirlo in tavola.
Ho decorato ciascun piatto con un ciuffetto di barba di finocchio.