Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Gabbiette di zucchine filanti

Gabbiette di zucchine filanti o Gabbiette di melanzane filanti … sono comunque e sempre una delizia di contorno gustoso!
Fin da piccoli, i miei figli erano abituati a sentirmi dire che dovevano raggiungere le previste 5 porzioni di frutta/verdura al giorno.
Certo che se presentavo loro un piatto di verdure travestito da manicaretto era tutto più semplice… e con un piatto-unico di questo tipo e un frutto dopo, potevo stare tranquilla!
SI, perché questo è anche un piatto unico, giusto?
CARBOIDRATI (pane e pangrattato)
PROTEINE (mozzarella e parmigiano)
FIBRE E VITAMINE (zucchine, pomodorini, melanzane)
Ingredienti per 6 gabbiette
2 zucchine grandi (per ricavare fette più regolari ne ho utilizzate 3, lasciando i residui per altre preparazioni)
6 fette di pane tagliate abbastanza quadrate, fine e regolari (diciamo max 5-6 cm di lato), al posto del pancarrè suggerito in ricetta
2 pomodori medi da sugo da affettare
1 bella mozzarella da 3-4 etti da affettare
parmigiano grattugiato o in scaglie (facoltativo sulle zucchine ma quasi obbligatorio se si fanno le melanzane)
olio, origano, peperoncino, sale,
pangrattato per la copertura.. e tanti stuzzicadenti per chiudere le gabbiette
 
Procedimento
– affettare finemente le zucchine, meglio se con una mandolina (io non l’avevo e le fette sono venute troppo spesse), oppure con il coltello o con il pelapatate e, per ogni gabbietta, disporre 4 fette a croce come in foto, oliare e salare
 
– su ciascun gruppo di zucchine disporre una fetta di pane, una di mozzarella e una di pomodoro
aggiungere olio, sale, origano, poco peperoncino sminuzzato (più parmigiano grattugiato o in scaglie, soprattutto se si tratta di melanzane)

– passando alla “costruzione” delle gabbiette, se non si riesce a sigillarle bene, aggiungere qualche fetta di zucchina a copertura, prima di infilzare con gli stuzzicadenti
– adagiare le gabbiette in teglia unta o su cartaforno, spolverare ciascun pezzo con del pangrattato e aggiungere qualche giro d’olio
  
– infornare a 180°C statico per 30-40 minuti circa e comunque fino a doratura.
Sono buonissime.
Sono state così apprezzate che in famiglia me le hanno richieste anche con le melanzane.
Sarà che adoro le melanzane. Inutile dirlo: OTTIME
(sotto le foto anche di questa versione)
… e l’interno!
Un’altra idea in più, simpatica per un buffet, potrebbe essere quella di fare dei finger-food più piccolini nei pirottini monoporzione (solo due zucchine a formare la croce, 1+1).
Si possono preparare prima, conservando in frigo, e scaldandoli/grigliando qualche minuto prima di servire.
A me piacciono più in formato 2+2 (si sentono di più le verdure), ma li ho preparati anche così ed effettivamente si mantengono meglio in forma, soprattutto se si compongono al contrario:
– sul fondo del pirottino si spolvera del pangrattato;
– su due zucchine a croce si mette prima il condimento, poi i formaggi, il pomodoro e si finisce col quadratino di pane e poco olio;
– si chiude a croce, si capovolge aiutandosi con un altro pirottino (non mi sono serviti stuzzicadenti) e si completa con pangrattato;
– si completa la teglia con un filo d’olio su ciascun pirottino prima di infornare.
Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Moussakà (la mia)

Ho voluto fare una sorpresa al figlio piccolo – che ne è rimasto entusiasta – preparando questo piatto in occasione del suo ritorno dalla vacanza a Santorini di qualche anno fa.

Ho trovato veramente moltissime varianti in rete dalle quali ho preso spunto.
Ho quindi fatto un collage di tutti quegli ingredienti che uniti insieme mi ricordassero di più l’essenza della moussakà, spesso mangiata in Grecia – dove sono stata molte volte – anche se sembra che questo piatto sia originario della Turchia.

E’ uscita fuori questa succulenta versione, appena appena alleggerita per l’omissione dell’uovo nella besciamella e per la grigliatura in forno delle verdure anziché la frittura.
Inoltre volutamente non ho aggiunto lo strato abnorme di besciamella sulla superficie come viene spesso presentata sui piatti delle taverne greche, limitandomi ad uno strato più “nostrano”.

Ingredienti
per 6-8 porzioni (a seconda se consumata come piatto unico o meno)

Kg. 1,200 melanzane
500 carne macinata di manzo (nelle antiche ricette si utilizzava agnello)
2-3 patate
400 g pomodori
100 g pecorino [io ho preferito il pecorino in mancanza momentanea del kefalotiri (formaggio greco – foto 1), ma si potrebbe usare ricotta salata, oppure un misto di questo formaggi forti con del parmigiano]
1 bicchiere vino rosso
1 cipolla
1 spicchio aglio
1 foglia di alloro
5-600 g besciamella abbastanza liquida fatta con 500 g latte p.s., 50 g burro, 50 g farina 00, 30 g pecorino, noce moscata (c’è chi aggiunge un uovo; ho preferito di no)
olio e.v.o.
sale
pepe (io peperoncino)
½ cucchiaino di cannella
1 cucchiaino raso di cumino (foto 2 – secondo me indispensabile per il profumo particolare del piatto come lo ricordo io)
pane grattato da spolverare alla fine (facoltativo)
Foto 1 

Foto 2 
Procedimento

Se si vuole una moussakà con un paio di strati anziché un solo strato, consiglio una teglia media e non una leccarda da forno, oppure aumentare le dosi.
Inizio mettendo sotto sale le melanzane (foto 3) tagliate a fette spesse circa ½ cm (se però piace il sapore delle melanzane così com’è, si potrà velocizzare il procedimento, semplicemente pressandole bene con un canovaccio, per togliere un po’ di umidità prima della cottura).

Foto 3 

Per il ragù:
ho rosolato dolcemente prima la cipolla tagliata finemente e lo spicchio d’aglio (che poi toglieremo) in poco olio (foto 4) insieme alla mia solita rondellina di peperoncino (qui non si vede, ma l’ho aggiunta).
Ho aggiunto la carne che ho fatto rosolare per un po’ e poi ho sfumato con vino rosso (foto 5); ho fatto evaporare e ho aggiunto cumino e cannella (che ho macinato al momento), ho salato, versato i pomodori a cubetti (foto 6) e la foglia di alloro.
Ho fatto cuocere coperto, per un’oretta.

Foto 4 
Foto 5 
Foto 6 

Per la besciamella
Procedo facendo una besciamella abbastanza liquida (si solidificherà in teglia).
Ho salato poco, ho aggiunto 30-40 grammi di pecorino e una spolverata di noce moscata.
Per evitare grumi e renderla più spumosa, alla fine l’ho frullata (foto 7).
Molte versioni vogliono un uovo intero aggiunto nella besciamella, ma questa volta ho voluto evitare.

Foto 7 

Grigliatura e/o frittura delle verdure
Ho preferito questa versione più classica, aggiungendo uno strato di patate come base.
Invece di lessare o friggere le patate come ho letto da qualche parte le ho grigliate nel forno (come pure le melanzane).
Per far perdere gran parte dell’amido, le ho messe in acqua e sale per una mezz’ora prima della grigliatura (foto 8).
Le ho affettate con la mandolina, o comunque non più spesse di ½ cm.

Foto 8 

Dopo aver sciacquato e asciugato melanzane e patate, potrete fare come ho fatto io (foto 9) oppure procedere alla frittura classica che ho fatto per qualche fetta di melanzana che non è entrata in forno (foto 10).
La maggior parte di melanzane e patate le ho pennellato di olio e.v.o. su una sola superficie di ogni pezzo e ho messo in forno su griglie (avendo cura di mettere in fondo una teglia che raccogliesse l’olio che scolava) a 180°C ventilato per 15-20 minuti, con la superficie unta rivolta verso l’alto.
Sembreranno fritte (vedi qui le “melanzane simil-fritte), ma sono più salutari: ho consumato si e no due cucchiai di olio per la pennellatura.

Foto 9 
Foto 10 
Una volta raffreddati tutti gli ingredienti, ho composto gli strati così:

  • tutte le patate sotto a formare un solo, unico strato (non ripeteremo successivamente strati di patate) (foto 11)
  • melanzane (foto 12)
  • ragù (foto 13)
  • formaggio grattugiato (foto 14)
  • a questo punto, volendo si potrà comporre uno strato in più soltanto con melanzane, ragù e formaggio
  • alla fine ho versato uno strato generoso di besciamella e ancora del formaggio (se si volesse evitare il sapore forte del formaggio che si griglia in superficie, in alternativa si potrebbe spolverare con del pangrattato come previsto in alcune ricette (foto 15)

 

Foto 11 
Foto 12 
Foto 13 
Foto 14 
Poi eventualmente, ancora melanzane-ragù-formaggio e infine chiudere con lo strato di besciamella e formaggio (oppure besciamella e pangrattato).
Foto 15 
Cottura

Infornare a forno già caldo a 180°C statico per 45-60 minuti in un binario basso.
Ho coperto per i primi 30-40 minuti con una teglia posta al binario superiore, che poi ho tolto gli ultimi 15-20 minuti per far dorare meglio la besciamella

 

A nostro parere: STUPENDA!
Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Soufflè di spinaci

 
Questa è una delle ricette – fra quelle che ho un po´ abbandonato – che preparavo quando i figli erano piccoli, per far mangiare loro i famosi spinaci di Braccio di Ferro (ahh, bei tempi: all’epoca, come stazza, somigliavo ad Olivia….).
L´ho presa da un libro di ricette che mi ha regalato mia madre, quando mi sono sposata, e ve la ripropongo con qualche ingrediente alternativo ad alta digeribilitá (naturalmente si potrá utilizzare burro tradizionale oppure olio e.v.o. al posto del burro chiarificato, sia per insaporire gli spinaci che per fare la besciamella).
Ingredienti

1 Kg di spinaci crudi puliti (dopo la cottura ed averli strizzati, si ridurranno di circa 1/3)
50 g parmigiano grattugiato stagionatura 30 mesi
1 pizzico noce moscata
30 g farina (1 cucchiaio colmo)
250* latte a.d. (ho usato zymil fresco bottiglia blu, tappo arancio)
70* g burro (ho usato il chiarificato della prealpi)
1 spicchio d´aglio
sale
peperoncino
3 uova intere (nelle mie foto vedrete 4 uova, perché ho fatto quasi 1 Kg e mezzo di spinaci)
* l´alternativa al latte, nella ricetta originaria, è 250 gr di panna liquida, ma soli 30 gr. di burro anziché 70.
Procedimento
Ho cotto per pochi minuti gli spinaci senz´acqua, con una manciatina di sale a pentola scoperta, dopo averli lavati benissimo. Appena cotti li ho scolati e strizzati.

Li ho fatti insaporire in una padella con una noce di burro ed 1 spicchio d´aglio.
Frattanto ho preparato una besciamella stemperando la farina nel burro fuso e diluendola col latte tiepido. Ho salato (poco) e ho fatto addensare sempre mescolando.

Ho tolto la besciamella dal fuoco incorporando due terzi del parmigiano e il pizzico di noce moscata.
A questo punto ho tagliuzzato gli spinaci; li ho uniti alla besciamella e ho frullato col minipimer.

Ho unito quindi i tuorli e infine gli albumi montati a neve fermissima, mescolando dal basso verso l’alto per non smontare il composto (aggiungete qualche goccia di succo di limone per montarli meglio, non sale).
Ho versato il composto in uno stampo con buco in mezzo, precedentemente imburrato e spolverato di pangrattato.

Ho infornato a 200°C, giá caldo, per 30-40 minuti circa.
Servire il soffiato cosparso del restante parmigiano grattugiato ed eventualmente con una finanziera di pollo versata nell´incavo centrale.
Ricordo che per il miglior effetto visivo, il soufflè va aspettato con tutti i commensali già seduti a tavola, perché nel giro di pochi minuti si sgonfia.

27.II.2010

Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Riso alla cantonese – Cina

Ho sempre rimandato la preparazione di questo riso dalle mille versioni in Oriente, e molto gradito anche qui da noi in Occidente.

Qualche “saltello” in rete per un orientamento di massima ed ecco il mio riso alla cantonese di oggi!

Ingredienti per 4-6 persone

420 g riso arborio (prossime volte basmati, oggi non lo avevo)
200 gr di prosciutto cotto da tagliare a dadini (due fette spesse)
3 uova (io 2 uova più un paio di albumi)
1 cipolla tagliata finemente
2 scatole da 160 g di piselli a vapore sgocciolati (280 g netti, oppure piselli lessati freschi o surgelati)
Olio di soia biologico (o arachide) sia per saltare gli ingredienti in padella che a crudo sul piatto finito (sul piatto finito anche sesamo è ok)
3 o 4 cucchiai di tamari biologico (salsa da soia fermentata)
Pepe verde
Spolverata di curcuma (per accendere il biancore delle uova strapazzate con molto albume!)
Sale q.b. (l’ho messo solo nelle uova strapazzate. La salsa tamari da aggiungere alla fine è già molto saporita)

Procedimento

Riso
Ho “lavato” il riso alla maniera orientale per togliere l’amido.
Ho cambiato l’acqua per 3 o 4 volte fino a vederla trasparente.
Ho cotto versando il riso direttamente in acqua fredda. Non ho salato.
E’ un tipo di cottura diverso, quindi dal bollore ho contato 8 minuti circa (anche se la scatola del mio Arborio riportava “16 minuti”).
Ho fermato la cottura con dell’acqua fredda (ma prima mi sono messa da parte un bicchiere di acqua di cottura del riso, da aggiungere alla soia se il piatto finale risultasse troppo asciutto).
Ho scolato e messo da parte il riso lasciandolo nella pentolina di cottura.

Uova/cipolla
In una prima padellona antiaderente ho cotto in un filo d’olio di soia le uova sbattute, insieme a parte della cipolla tritata finemente, del pepe verde, un pizzico di sale e una spolverata di curcuma.
Ho ottenuto così delle uova strapazzate saporite e ben “ferme” da distribuire nel piatto (alternativa, fare una frittata e spezzettarla nel piatto finito). Lasciare tutto nella padellona.
Prosciutto cotto
In una seconda padella di servizio antiaderente (o wok se lo avete) ho messo un giro d’olio di soia e fatto insaporire per pochi minuti il prosciutto cotto che avevo nel frattempo tagliato a dadini. L’ho scolato e versato nella padella delle uova strapazzate. No sale: il prosciutto è già saporito. 
Piselli/cipolla
Nella seconda padella di servizio svuotata e asciugata con un tovagliolino, ho aggiunto un nuovo filo d’olio, fatto scaldare e aggiunta la restante cipolla.
Ho fatto stufare un pochino, ho aggiunto i piselli dei barattolini (sciacquati e scolati dalla loro acqua di conserva) e fatto insaporire anche loro. No sale: i pisellini ne contenevano già.
Versati anche i piselli nella prima padellona.

Riprendiamo il riso
Nella seconda padella di servizio svuotata e asciugata col solito tovagliolino ho versato ancora un piccolo giro d’olio di soia.
Ho fatto scaldare e lasciato insaporire/tostare pochi minuti il riso.
Ho aggiunto la salsa tamari e mescolato.
Finalmente nella prima padellona ho versato anche il nostro riso, pronto da servire.
Prima di impiattare però ho aggiunto un ennesimo giro d’olio di soia (avendo il sesamo sembra che sarebbe perfetto), questa volta crudo 😉
Buon appetito!

Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Patate, riso e cozze – La vera "tiedd'a'bares'" … col trucco

Per realizzare questo piatto nel modo più fedele possibile – con cozze rigorosamente crude, come da tradizione – ho scelto di seguire le indicazioni di Marika, una barese d.o.c.
Da quando ho preparato per la prima volta la famosa “tiedd’a’bares” (in dialetto stretto) è passato del tempo. Ho prima fatto un paio di volte questo succulento piatto, e nell’estate scorsa l’ho anche mangiato in Salento. Ho scoperto che deve essere denominata proprio come nel titolo: patate, riso e cozze! Esattamente in quest’ordine!

L’ultima volta – pochi giorni fa – in cui l’ho preparata ho scoperto inoltre una cosa che ritengo importantissima. Magari la considererete un’eresia, ma ci solleverà dall’incombenza del taglio delle cozze ad una ad una, e soprattutto ci eviterà rischiosi tagli delle dita per aprirle!!! Quindi quando si trovano delle cozze bellissime e a buon prezzo ci si può fare un pensierino!!

IL TRUCCO

Sarà sufficiente comprare delle cozze freschissime e sicure e – mantenendole al fresco su siberini – pulirle, lavarle e raschiarle benissimo. Subito dopo, semplicemente, surgelarle senza stringerle troppo nella busta dove le metterete.

Quando le riprenderemo dal freezer le troveremo crude, ma aperte, proprio come occorre a noi!!!! Spero non sia stato un caso unico: una volta ha funzionato alla grande, un’altra volta ho dovuto lasciarle un’oretta in acqua e sale per farle aprire meglio! Comunque…

E chi lo lascia più ‘sto piatto!! 🙂 …

Sarà poi sufficiente, con un bisturino o coltellino tagliente, metterci sotto il filo d’acqua del rubinetto per dare un’ulteriore risciacquatina (magari toglieremo un po’ di sapore, ma io l’ho fatto), trasferire tutta la parte carnosa del mitile su una sola valva, e procedere alla cottura della nostra gustosa “tiedd’a’bares”. Purtroppo in questo caso, la forma della cozza cotta sarà irregolare, ma a noi non importa, visto che sarà sommersa dal riso 😉

Questa è l’ultima versione di pochi giorni fa (maggio 2017):
INGREDIENTI x una teglia da 3-4 porzioni circa:
7-8 patate medio-grandi (dipende dalla grandezza)
1 kg di cozze (possibilmente belle grandine)
2 pugni abbondanti di riso (del tipo a lunga cottura) per ciascun commensale
2-3 cipolle (possibilmente quelle dorate)
1 barattolo di pelati da 500 gr
pecorino romano in abbondanza
prezzemolo
pepe (io uso quello verde, più leggero)
acqua e sale
olio evo in gran quantità

In questa foto c’è la maggior parte degli ingredienti

Prima di iniziare a comporre la teglia conviene preparare tutti gli ingredienti pronti per poter fare direttamente i vari stati.
Per prima cosa riempire una ciotola abbastanza capiente con abbondante acqua e un po’ di sale (l’acqua deve risultare salata al punto giusto: come se ci doveste buttare la pasta da lessare).
Poi sbucciare le patate, tagliarle a fette finissime e tuffarle nella ciotola che abbiamo preparato in precedenza.
Pulire e affettare finemente anche le cipolle (lo so, sono irriverente, ma ho dato una frullatina nel bimby!).
Se non avete osservato il procedimento “truccato” di cui sopra, ora dovrete raschiare e lavare le cozze (se si è in grado di aprirle, sarebbe meglio se prima di farlo si lasciassero le cozze a bagno con acqua e sale, almeno per un’oretta).
Aprirle e staccarle anche dal guscio inferiore, senza però toglierlo. Mi raccomando le cozze nella teglia vanno messe rigorosamente crude!
Se siamo fortunati come a Bari, nelle pescherie vendono delle vaschette con cozze nere già pulite e aperte.
Se non sapete aprirle provate a chiedere al vostro negoziante di fiducia se lui può farlo o se vi può far vedere come si fa.
Aprire i pelati, tritare il prezzemolo e grattugiare il pecorino.
Una volta preparati tutti gli ingredienti, iniziamo con la composizione (troverete buona parte dei passaggi fotografati, non tutti, ma confido nella fantasia di ciascuna di voi).

  • In una teglia, mettere un paio di giri d’olio e formare uno strato di sole patate che ricopriremo di pecorino, pepe, prezzemolo (NIENTE SALE ASSOLUTAMENTE).

  • A questo punto aggiungere le cipolle e il pomodoro, strizzandolo con le mani. Condire nuovamente con pecorino, prezzemolo, pepe e questa volta olio (MAI SALE).

  • Sopra a quest’ultimo strato posizioniamo le cozze, una accanto all’altra, cercando di non lasciare spazi.
  • Adesso possiamo aggiungere il riso crudo fino a completa copertura della teglia, e poi di nuovo cipolle pecorino prezzemolo, pomodoro e olio.

  • Finalmente l’ultimo strato: patate, cipolle, pomodoro, pecorino, pepe, prezzemolo e 2 giri abbondanti di olio.

  • Ora l’acqua salata dove avevate messo le patate a bagno va utilizzata per ricoprire il tutto fino al bordo della composizione. Versatela da un lato della teglia per non rovinare il tutto.

Se dovesse restare dell’acqua salata delle patate non la gettate, perchè se durante la lunga cottura vi accorgerete che l’acqua si è consumata, dovrete utilizzare quella.
A questo punto infornare per 1 ora a 200°. Solo se necessario aggiungere ancora l’acqua con un mestolo, da un angolino della teglia.
Sentirete un buon profumino per tutta la casa.
Il risultato di profilo, per farvi vedere come deve risultare bella umida e condita.

L’ideale, prima di mangiarla, è di farla riposare almeno un’oretta al caldo (io l’ho lasciata in forno spento, coperta con cartaforno per non farla asciugare troppo; o secondo suggerimento, avvolgere in canovacci).

Fonte 20.III.2009
Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Bacalhau à Brás – Baccalà ricetta Portoghese

Due parole di presentazione per il portoghese Bacalhau à Brás (cioè baccalà alla maniera di Brás)? 
Come fare a meno!  Visto che la leggenda vuole che i portoghesi sappiano cucinare questo ottimo pesce in maniera diversa per ciascun giorno dell’anno, e questa ne è una delle versioni più famose!
Questa ricetta infatti deve il suo nome a Brás (o Braz, come lo scriveva lui), un ristoratore del Barrio Alto di Lisbona.
Non potevo che replicarlo, visto che l’ho gustato con piacere nel viaggio di qualche tempo fa in Portogallo.


La foto è di 4-5 giorni precedenti la preparazione, perché ho messo a mollo in frigo, il baccalà sotto sale acquistato.

Ingredienti:
(per 5/6 persone)

500 gr di baccalà sotto sale (o 6-700 grammi già ammollato)
4 cucchiai di olio e.v.o.
800 g di patate da friggere o 1 pacco di patatine stick
6 uova
3 cipolle
3 spicchi d’aglio in camicia
sale
pepe (o peperoncino)
olio per friggere le patate (se non si usa il pacchetto di patatine stick)
prezzemolo e olive nere per guarnire
Preparazione:
Se il baccalà è secco metterlo in ammollo;


una volta pronto (io l’ho tenuto 4 giorni di frigo, cambiando l’acqua per 2 o 3 volte al giorno), togliere la pelle e le spine e sfilacciarlo grossolanamente con le mani.

Tagliare le cipolle a fettine sottilissime e metterle in padella con l’olio. Aggiungere l’aglio. Far dorare in un tegame capiente a fuoco lento.


A questo punto aggiungere il baccalà sfilacciato e mescolare bene lasciando cuocere per alcuni minuti.

Aggiungere le patatine stick (se non avrete avuto la pazienza di friggerle), mescolare bene, lasciarle appassire leggermente

.. col tegame sul fuoco, aggiungere le uova sbattute condite con pepe e sale (attenzione.. poco sale, se il baccalà è già saporito!!)

Mescolare fino a che le uova saranno cremose ma cotte. Poco prima che il tutto si rapprenda, aggiungere prezzemolo e olive nere.


Una volta pronto, mettere il baccalà in un piatto di portata, spolverizzando con altro prezzemolo tritato e olive nere.

Fonte: Cookaround 16.III.2013
Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Tortilla de patatas y pimientos

E siamo alla quarta tortilla della serie, la Tortilla de patatas y pimientos (o piccola torta di patate e peperoni).

Ingredienti per 2-3 persone
300 gr di patate
400 gr di peperoni rossi (2 medi)
1 cipolla grande
2 uova
2 albumi ***
olio e.v.o.
sale
paprika dolce
pizzico di bicarbonato

***  “alleggerisco” sempre le mie tortillas con qualche albume in più

Procedimento


Ho adottato il solito procedimento come per le altre tortillas.
Vedi qui la tortilla de patatas y espinacas.

Non so se a causa della qualità dei peperoni, o forse perché non erano di stagione (così imparo!), ma meglio farli finissimi e prevedere solo una breve cottura (scottata) in padella o non saranno molto saporiti.

21 maggio 2016

Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Tortilla de patatas y calabacín

Non c’è due senza tre, ed eccovi, oltre a quella famigerata con la cipolla, anche la tortilla alle zucchine.
Praticamente identica nelle dosi a quella con gli spinaci (tranne che per l’aglio, che ho omesso).

Ingredienti  per 2-3 persone
300 g patate
500 g zucchine
40-50 g cipolla (facoltativa, ma a me piace)
2 uova
2 albumi
abbondante olio e.v.o.
sale grosso
pizzico bicarbonato
paprika dolce


Procedimento
Piccola nota su come faccio per agevolarmi il lavoro, visto che la preparazione è semplice, ma un po’ lunga.
Il giorno prima mi sono anticipata la cottura delle zucchine, le ho cotte in padella direttamente con le cipolle (anche se, avendo tempo, è sempre meglio cuocere le verdure separatamente), ho messo a scolare quando il tutto era ancora fumante, ho recuperato l’olio di cottura, e una volta freddo, ho messo tutto in frigo.
Ho anche affettato irregolarmente ma finemente le patate e le ho messe a bagno in frigorifero, naturalmente crude, in un barattolo di vetro chiuso.
Il giorno dopo ho proseguito col solito procedimento linkato anche ad inizio articolo.

21 maggio 2016

Categorie
PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Tortilla de patatas y cebolla

So che può semprare strano, ma la prima volta che ho mangiato una tortilla de patatas y cebolla veramente ottima, è stato a Rotterdam!
Eh sì!

E’ lì che recentemente mi sono incontrata di nuovo con la mia consuocera spagnola ed è lì che l’ho gustata, tiepida, deliziosa.
Non per sminuire le nostre amate frittate, né per essere esterofili, ma queste, per il procedimento diverso che hanno, per il fatto che sono appositamente fatte molto spesse, e soprattutto perché vengono fatte nei paesi iberici (dove non si parla italiano, sennò forse le chiamerebbero frittate anche loro!), vengono appunto chiamate TORTILLAS, e cioè “piccole torte”, e sono tanto tanto buone (anche se l’analoga frittata di patate della mia mammona non è da meno)!

Non ho avuto modo di chiederglielo e quindi non so esattamente come l’abbia fatta Maria Josè (ma verificherò), quindi intanto per facilitarmi il compito, ecco quanto ho estrapolato in giro per il web:
per ogni uovo ho utilizzato 100 grammi di patate pulite vecchie o adatte per friggere, 30 grammi di cipolla, abbondante olio extra vergine di oliva, sale grosso e macinato, paprika dolce (facoltativa), e – dulcis in fundo – la piccola chicca finale del pizzico di bicarbonato (o lievito) che la rende più “gonfia” (e leggera, dico io!).
Utilizzare una padella da 24 cm (o anche più piccola: le tortillas sono altine).

Ingredienti per 4 persone
500 g patate vecchie
5 uova grandi (non lesinare sulle uova)
150 g di cipolla
sale grosso
abbondante olio e.v.o.
pizzico di bicarbonato
spolverata di paprika dolce
poco peperoncino (facoltativo, ma non ne posso fare a meno!)

Procedimento
Andiamo a pelare e tagliare a pezzi piccoli e irregolari le patate, oppure a fettine o a cubetti, come vi piace di più.
Affettare finemente anche le cipolle.

In una padella scaldare abbondante olio e.v.o. e versate le patate, che cuoceranno coperte a fuoco medio. Salare poco.

Qualche versione vuole le cipolle caramellate, cotte separatamente.

Il tutto dovrà risultare stufato, non fritto.
Operazione fondamentale ora: versare sia le patate che le cipolle in un colino per scolare l’olio in eccesso.

Nel frattempo ho battuto le uova, ho spolverato con la paprika (per dare colore), ho aggiunto il pizzico di bicarbonato (fa gonfiare meglio la tortilla e rende il tutto più digeribile), le ho salate con poco sale grosso macinato (qualcuno asserisce che le uova non andrebbero salate, ma diciamo che per ora sono sofismi che ho voluto tralasciare) e ci ho versato le patate/cipolle ormai scolate, facendo riposare il tutto per una 20ina di minuti.

Ho versato il composto nella padella da 24 cm, dove ho messo a scaldare bene un po’ dell’olio recuperato dalla cottura delle cipolle.

Ho fatto cuocere per 3-4 minuti, capovolto la tortilla su un piatto/coperchio unto e versato ancora in padella per 30 secondi, ripetendo il capovolgimento ancora per un paio di volte, ogni 30-40 secondi.
Con l’esperienza si troverà il giusto punto di cottura: deve restare morbida, non stracuocere.


A mio gusto la tortilla de patatas y cebolla resta la migliore fra quelle preparate (trovate nel blog qualche altra versione con verdure diverse).

L’idea
La tortilla de patatas y cebolla è buona calda o anche tiepida.
Visto che si sconsiglia il congelamento però, volendola preparare prima, mi sono trovata bene ad anticipare la cottura delle patate/cipolle, visto che richiedono tempo, e poi richiedono di essere scolate per bene da tutto l’olio di cottura in eccesso.

Buen provecho!

21 maggio 2016