Pubblico dopo qualche anno questa sorta di ragù tipico abruzzese, da servire anche semplicemente come piatto unico e che si usa accompagnare agli Spaghetti alla Chitarra, altra preparazione tipica del Centro Italia in Abruzzo, Molise e Lazio.
Ingredienti per 6-8 porzioni
800 g abbacchio/agnello (idea alternativa? Arrosticini di pecora magri)
2 peperoni gialli/rossi/verdi
2-3 foglie di alloro
1 cipolla
1 spicchio aglio
1 bicchiere di vino bianco secco
2 barattoli grandi di pelati o equivalente (più 1 cucchiaio concentrato)
peperoncino fresco
olio e.v.o.
sale
cacio abruzzese da grattugiare sulla pasta (solitamente uso pecorino)
Procedimento
Ho fatto rosolare in olio, la cipolla, l’aglio, l’alloro, il peperoncino e poi la carne tagliata a pezzi.
Una volta rosolati, ho sfumato con vino bianco e poi salato, aggiungendo i peperoni tagliati a listerelle.
Una volta insaporito un po’ il tutto e aver tolto i pezzi di aglio, ho aggiunto il pomodoro caldo e fatto cuocere ancora per almeno 1 ora e mezza coperto, aggiustando di sale e socchiudendo il coperchio l’ultima mezz’ora.
Servire la pasta con una abbondante spolverata di formaggio …
… e – volendo – lasciare da parte un po’ di spezzatino coi peperoni, da gustare separatamente.
Tempo fa preparai questa zucca molto gustosa e al leggero sapore di castagna, al forno con nocciole, cipolle, ecc.
Stavolta l’ho ritrovata da Naturasì e per cambiare, pur se non siamo ancora in autunno, mi è venuta voglia di prepararla di nuovo.
Ricercina online e ho preso spunto da questa ricetta di Ada, che ringrazio.
Trovo che con questi ingredienti sia un piatto unico, gustoso e leggero allo stesso tempo.
Ingredienti (per 2 o 4 persone a seconda se si mangia solo questo piatto)
500 g zucca Hokkaido (circa metà) 2 patate medie 3-4 spicchi di aglio rosmarino fresco, quanto basta sale, quanto basta (io grosso) peperoncino, quanto basta cannella, quanto basta un paio di cucchiai di miele (io acacia) 60 g noci 60-80 g formaggio morbido da tavola (io pecorino semi-stagionato, ma va bene anche gorgonzola, taleggio, fontina, ecc.).
Procedimento
Ho tagliato a spicchi sia la zucca che le patate. Ho unto la teglia da forno col mio staccante. Ho versato in una terrina la zucca, le patate, i gherigli di noce e ho condito con olio extravergine di oliva, sale, peperoncino in polvere, rosmarino fresco, spolverata di cannella e ho mescolato. Ho disposto in teglia e aggiunto spicchi di aglio in camicia qua e là, leggermente schiacciati e sui quali ho infilzato degli stuzzicadenti per toglierli agevolmente post-cottura.
Ho preriscaldato il forno a 220°C statico e ho infornato per circa 40 minuti. A fine cottura ho irrorato con un po’ di miele, qualche cubetto di formaggio qua e là e reinfornato per 5 minuti, solo per farlo fondere!
Accompagnato da una fetta del mio pane fatto in casa, un buon bicchiere di vino fresco bianco, un caffè alla fine e stop.
Piatto buono, inedito e completo; a noi è piaciuto moltissimo!
Eh sì!! E’ proprio vero che a Roma, in casa mia, se in estate non si fanno almeno per una volta i pomodori col riso (noi li chiamiamo esattamente così), il marito se la prende a male.
Per noi le patate in accompagnamento sono sottintese e neanche le citiamo – magari cotte in teglia separata – ma ci sono sempre!
INGREDIENTI
8 pomodori tondi da riso di stagione grandissimi (belli rossi, ma molto sodi) 12 cucchiai riso a lunga cottura (io parboiled, ma ottimo il carnaroli) 6-800 g patate (6-8 medie) 3 grossi spicchi d’aglio senza l’anima 2 grosse manciate di foglie di basilico sale (stavolta abbonderò anch’io!!!) peperoncino (o pepe) olio e.v.o. 1 pizzico di zucchero a due dita per l’acidità dei pomodori.
PREPARAZIONE
Ho tagliato e messo vicino ad ogni pomodoro la sua calotta, li ho svuotati dalla polpa che ho messo da parte in una ciotola, li ho salati all’interno e li ho capovolti per far scolare via l’eccesso di acqua di vegetazione;
ho setacciato polpa e tutta l’acqua di vegetazione nel passaverdure, ho aggiunto abbondante sale (ho contato 8-9 prese a tre dita … stavolta ci vuole), qualche giro d’olio (4-5 cucchiai), 3 grossi spicchi d’aglio tritati finemente con lo spremiaglio, due belle manciate di basilico tagliuzzato con le forbici multilama (o tritato finissimo a mano), pochissimo peperoncino in polvere e infine un pizzicotto di zucchero a due dita;
ho fatto riposare 2 ore questo mix (ancora meglio quando lascio in frigo dalla sera prima), versandoci prima dentro 12 cucchiai di riso rigorosamente crudo (1 e mezzo per ogni pomodoro grande oppure 1 cucchiaio per pomodori piccoli) e mescolando bene. Occorre far riposare il composto in modo che il riso assorba la salsa e si prepari meglio alla cottura, senza effetto “lesso”;
intanto ho pelato, lavato e condito le patate con olio e sale (a noi piacciono grossette e le preparo così, altrimenti è necessario tagliarle molto fine/piccoline perché la cottura delle patate solitamente è più lunga del riso). Mi faranno da letto per i pomodori col riso, e sarà più semplice che restino “in piedi”;
dopo 2 ore, col mix lasciato a riposare (che nel frattempo ha assorbito quasi tutto il liquido) ho cominciato a riempire quasi fino al bordo ciascun pomodoro, ho coperto bene col cappellino, ho aggiunto ancora qualche giro d’olio e salato un po’, e li ho sistemati fra le patate (quando taglio le patate più grandi aggiungo anche un bicchiere d’acqua); se rimane un po’ di composto lo verso qua e là nella teglia.
COTTURA
Ho preriscaldato il forno a 180°C statico e ho infornato per 45 minuti (a seconda del vostro forno prolungate la cottura);
– dopo questo tempo ho acceso il grill ventilato (per i primi 10 minuti coi cappellini, gli ultimi 5 senza, ma state attenti che il riso non bruciacchi troppo: eventualmente rimettere le calotte).
Il risultato è che la parte superiore del riso resta croccante, mentre il riso all’interno del pomodoro risulta cotto normalmente: una vera goduria.
Rivisitata da una mia prima ricetta del 04.VIII.2010
Dopo diverse tortillas (la mia preferita, con cipolle, ma anche con zucchine, con peperoni), questa volta ho optato per la tortilla di patate e spinaci risparmiando un po’ sulle uova (so che non si dovrebbe, ma gli spagnoli mi perdoneranno).
Ingredienti per 2-4 persone 300 g patate
500 g spinaci
40-50 g cipolla (facoltativa, ma a me piace)
2 spicchi aglio
2 uova
2 albumi
abbondante olio e.v.o.
sale grosso
pizzico bicarbonato
paprika dolce (per dare un po’ di colore visto che mancano i tuorli).
Procedimento
La preparazione è la solita, ho cotto in padella ciascun ingrediente separatamente, tenendo di volta in volta da parte l’olio di cottura (lo userò in seguito).
Gli spinaci li ho lessati e leggermente salati (in un pentolone solo con l’acqua del loro risciacquo).
Li ho strizzati benissimo e poi ripassati in padella con aglio, che poi ho tolto, e con poco olio residuo della colatura di patate/cipolle.
Alla fine ho unito gli spinaci alle patate/cipolle ormai scolatissime, mescolando delicatamente con le mani per non far disfare le patate.
Per aumentare il quantitativo delle uova ho utilizzato anche due albumi.
Come dicevo, anche questa volta per preparare la frittata/tortilla finale ho usato l’olio scolato in precedenza.
Ho fritto la tortilla de patatas y espinacas in una padella grande, ma visto che il composto è denso, si riesce a mantenerla bella alta aiutandosi con una spatola e accompagnando il composto verso il centro, man mano che si cuoce e tende un po’ ad allargarsi.
Dopo i primi minuti di cottura per farla rapprendere, ho capovolto ripetutamente in un piatto relativamente piccolo, fino a formare per bene la pellicina (la cara) e fino a farla cuocere secondo il gusto desiderato (io relativamente poco, tanto è quasi tutto già cotto, poi un po’ si rapprende freddandosi, e comunque a me piace morbida).
So che non è la cosa migliore mangiare le verdure fuori stagione, ma con la spesa online di questo periodo immediatamente post covid-lockdown, mi sono dovuta accontentare.
Fra le altre cose, oggi lo shop online mi ha fatto pervenire delle piccole melanzane lunghe e finissime, dei pomodorini, un panetto di mozzarella, ma non avevano il parmigiano che avevo ordinato.
La prima volta in cui mangiai una simil-parmigiana con questi ingredienti era il marzo del 2009 ed ero andata in Germania a trovare un figlio che studiava lì; in un piccolo ristorantino con proprietari di origini turche ci servirono un piatto analogo, partendo da ingredienti “a crudo”, quindi non fritto, e senza parmigiano; devo dire molto più fresco e leggero della nostra seppur inarrivabile “melanzana alla parmigiana”.
Dopo averla preparata di tanto in tanto in questi anni, oggi la ripropongo con qualche fotografia.
Ingredienti (per 6-8 persone):
– Kg. 1,200 melanzane Violetta
– 500 gr di pomodorini
– 400 gr circa di mozzarella in panetto
– pangrattato
– cipolla
– basilico (o origano)
– sale
– olio e.v.o.
– peperoncino a pezzettini (facoltativo, oppure olio al peperoncino)
Procedimento:
– ho affettato le melanzane e, visto che me le hanno vendute come dolcissime, non le ho neanche messe sotto sale a perdere l’amaro in eccesso
– ho tagliato a pezzetti i pomodorini e la mozzarella
– ho unto la leccarda grande del forno e ho spolverato con pangrattato
– ho cominciato a fare gli strati con le melanzane crude (io ne ho fatti 3), i pomodorini tagliati a metá, la cipolla affettata finemente, mozzarella, basilico, sale, poco olio, un po’ di peperoncino fresco a micropezzettini
– volendo, completare l’ultimo strato spolverando con pangrattato (questa volta non l’ho fatto).
Cottura:
– ho infornato preriscaldando per un totale di un’ora e un quarto con funzione statica, prima a 180°C per 40 minuti, poi ho ruotato la teglia e ho proseguito altri 20’ a 170°C; infine, visto che si stavano colorendo un po’ troppo, ho proseguito gli ultimi 15’ riparando le melanzane con un’altra teglia mettendola sul binario superiore.
Questa è la rivisitazione (secondo gli ingredienti che sono riuscita a trovare) di quanto mi ha insegnato la nuorina giapponese, per preparare questi deliziosi ravioli fritti in olio e poi in acqua, in rigoroso stile nipponico.
INGREDIENTIper… RIPIENO (4-6 porzioni) 200 g di maiale macinato 1 cucchiaio di aglio grattugiato (questa una delle importanti differenze rispetto ai ravioli a vapore cinesi, che generalmente non contengono aglio) 1 cucchiaio di zenzero grattugiato 1 cucchiaino salsa di soia 1 cucchiaino olio di sesamo piccante sale e pepe verde 2-3 cipollotti 1/4 di cavolo verza 1/2 cipolla
INVOLUCRI (38-40 con coppapasta da 8 cm) 200 g farina debole (io ho fatto 160 tipo 0 gr 11 di proteine + 40 g maizena) 120 g acqua bollente 1 cucchiaino d’olio (io di sesamo) 1 pizzico di sale
SALSA DI IMMERSIONE (per ciascuna ciotolina) 30-40 g tamari (salsa di soia) 30-40 g aceto di riso poche gocce di olio di sesamo piccante
Inoltre, olio di sesamo o di arachide per friggere
PROCEDIMENTOper… RIPIENO Per prima cosa ho tritato finemente le verdure e le ho messe a scolare in un passino. In una grande ciotola intanto ho mescolato con le mani tutti gli ingredienti e infine ho aggiunto le verdure, amalgamando per bene il tutto.
INVOLUCRI In una ciotola ho versato farina, sale, ho aggiunto acqua bollente, olio e ho mescolato con una spatola di legno. Ho lavorato un po’ l’impasto, ripassandolo poi sullo spiano. Avendo tempo lascio riposare in cellophane per 20-30 minuti, altrimenti come ho fatto oggi, tiro da subito con la “nonna papera”: per una decina di volte sempre ripiegando nella stessa feritoia grande; poi man mano ho ridotto lo spessore fino ad arrivare alla penultima tacca (ho 6 spessori). Col coppapasta ho formato i dischetti, rilavorando velocemente anche i residui.
1. Ho preso un involucro e l’ho messo nel palmo della mano. 2. Ci ho messo sopra una pallina di ripieno (10 g circa). 3. Usando il dito dell’altra mano, ho inumidito tutto il contorno del bordo con acqua.
4. Ho piegato a metà, pizzicato al centro e formate le piegoline simmetricamente.
SALSA DI IMMERSIONE Intanto ho mescolato i pochi liquidi di condimento. Se è prevista una sola ciotola di salsa di immersione comune a tutti, ricordarsi di non immergere il proprio gyoza oltre la prima volta (no double dipping please!). In alternativa prevedere che ognuno abbia una sua ciotolina personale per immergere il gyoza anche una volta addentato.
COTTURA 1. Ho riscaldato l’olio di sesamo in una padella molto grande a fuoco medio-alto e ho aggiunto i gyoza in cerchio. 2. Dopo circa 5 minuti, una volta ben fritta la base dei ravioli, ho versato un po’ d’acqua nella padella e ho coperto, lasciando cuocere a vapore i gyoza per altri 5 minuti. 3. Ho rimosso il coperchio e ho aspettato che l’acqua evaporasse completamente in modo che i ravioli tornassero ben asciutti e croccanti. 4. Una volta ben dorati da almeno una parte, abbiamo poi gustato i gyoza immersi nella loro condimento.
Ed eccoci con le classicissime fettine panate; questa volta la carne utilizzata è stata di nuovo il cappello del prete, una carne grass fed comprata di recente (per ora lo trovo il taglio di carne più versatile a mio giudizio; anche se leggermente venato, lo preferisco al girello perfino per questa ricetta).
Per riuscire al meglio, e non far staccare la panatura, ultimamente ho preparato le fettine come spiego sotto.
Ne ho anche congelate alcune e, in arrivo di ospiti, le ho servite come faceva mia madre quando ero ancora in casa sua: delle ottime fettine alla capricciosa.
Così lei chiama le fettine panate “acconciate” con funghi trifolati, pisellini al prosciutto e mozzarella, con una breve infornata per dorare il tutto.
E’ un piatto molto “carico” per cui non è da consumare se non in qualche occasione, ma oggi è ancora martedì grasso e … semel in anno licet insanire 😉 Ingredienti per 6 persone
6 fettine grandi (io le ho divise in due, quindi 12) di cappello del prete grass fed
2 uova
2 albumi (per alleggerire il colesterolo – ho usato quelli dei brik)
pangrattato (no farina)
sale (io a velo, solo alla fine)
olio di arachide Procedimento
Per preparare una quantità ingente, il mio trucco è stato quello di avere tutto a portata di mano e utilizzare un vassoio adatto, grandissimo.
Ho lasciato le fettine nelle uova/albumi battuti e non salati per circa mezz’ora.
Quando preparai in passato le fettine col procedimento farina-uova salate-pangrattato, la panatura si scollò tutta, quindi ora faccio così.
Ho letto successivamente infatti che ai fini di una buona panatura non si dovrebbe salare prima; il sale tende a far rilasciare l’acqua, la panatura non aderisce bene e cade a pezzi durante la cottura, compromettendo il fritto.
Ho poi scolato dall’uovo ciascuna fettina e l’ho passata nel pangrattato, pressando bene.
Ripetuto per la seconda volta il passaggio uovo/pangrattato, aggiungendo all’occorrenza altro uovo/albume (all’inizio avevo preparato solo 1 uovo e 1 albume, poi ne ho aggiunto dell’altro).
Ho fritto poche fettine alla volta in olio profondo, per pochi minuti per parte, quando la temperatura è arrivata a circa 170°C (mi sono aiutata con un termometro).
Solo in questa fase, dopo ogni frittura, ho prima asciugato l’eccesso di olio con cartacasa e poi ho salato leggermente ciascun lato delle fettine, spolverandoci sopra un po’ di sale a velo (mi sono aiutata con un passino a maglia fine).
PER LA CAPRICCIOSA
Sarà sufficiente assemblare le fettine panate, mozzarella a fette ben scolata, funghi champignon trifolati e pisellini al prosciutto (tutti già cotti in precedenza in padella, separatamente; sotto integro con qualche semplice dettaglio), ancora mozzarella, un giro d’olio e.v.o. e una spolverata di sale a velo.
Infornare già caldo a 160°C per 30 minuti funzione statica. Se piace la crosticina sulla mozzarella, gli ultimi 5 minuti accendere il grill.
Servire su piatti caldissimi. Per i funghi trifolati:
400 g funghi champignon
2 spicchi di aglio senza la nervatura centrale
facoltativo poco peperoncino (o pepe verde)
olio extra vergine di oliva
poco sale Per i pisellini al guanciale:
400 g pisellini surgelati
1 fettina di guanciale o pancetta
mezza cipolla
facoltativo poco peperoncino (o pepe verde)
olio e.v.o.
pochissimo sale
4-600 g mozzarella a listerelle ben scolata dal proprio siero.
Per questa ricetta potete usare la pasta gigante che più vi piace (ciavattoni, gomitoni, ecc.).
In famiglia viene richiesta spesso a gran voce (in particolar modo dal marito, che la adora).
La particolarità della mia ricetta (gustosissima a detta di molti) è che il ripieno dei conchiglioni è di sola carne tritata insaporita “in bianco”.
Solo dopo infatti verso il sugo e gli altri ingredienti sulla teglia.
Ingredienti (per 6-8 persone) 500 gr conchiglioni o altro (ma i conchiglioni sono i piú semplici da riempire)
2 salsicce spellate e sbriciolate
400 gr carne trita di manzo
1 Kg. circa di passata o polpa di pomodoro (o un misto dei due)
500 gr circa di besciamella
olio extra vergine di oliva
1 bicchiere di vino per sfumare
sedano, carota, aglio e/o cipolla
sale o dado granulare
poco peperoncino
1 presa di zucchero Per la besciamella (ho preferito prepararla in casa per problemi di intolleranza al lattosio).
1 bel cucchiaione di burro chiarificato prealpi, o ghi, o analogo
1 cucchiaio di olio
2 cucchiai colmi di farina
500 gr di latte ad alta digeribilitá
parmigiano reggiano grattugiato stagionatura oltre 24 mesi
sale
noce moscata. Procedimento (cliccare sulle foto per ingrandirle) Faccio soffriggere la carne macinata mista alle salsicce con gli odori e l´olio.
Quando è rosolata aggiungo un bicchiere di vino bianco, faccio sfumare e aggiungo sale (oppure un po’ del mio dado). Quando il vino è evaporato scolo la maggior parte della carne (con questa riempirò i conchiglioni), tirandola su dalla padella, e la lascio in caldo in un piatto . Nel fondo restante in padella ora posso versare i pomodori, aggiusto di sale e aggiungo una presa di zucchero (quando mi ricordo lo faccio per l’acidità dei pomodori). Nel frattempo cuocio per soli 5-6 minuti i conchiglioni in una pentola con acqua salata in ebollizione (non deve riprendere il bollore, sono proprio 5-6 minuti da quando si versa in pentola). Scolo e verso un giro d’olio sulla pasta per non farla attaccare, e la adagio nella teglia dove ho già versato un po’ di salsa (attenzione a separare quelli che si sono sovrapposti). Con queste dosi ho riempito una leccarda da forno e una teglietta da 24 cm di diametro.
Intanto, salvo usare quella comprata, preparo la besciamella con gli ingredienti della ricetta. Riempio i conchiglioni con la carne “in bianco” che ho tenuto in caldo.
Ora verso la salsa sulle teglie. Aggiungo la besciamella. A piacere, si può spolverare con altro formaggio: io l´ho evitato perchè non mi piace la crosticina finale formata dal parmigiano (troppo forte secondo me, quando è cotta).
Cottura
Inforno preriscaldando a 200°C statico, per 20-30 minuti a seconda del grado di cottura desiderato (ho fatto 20´). Se occorre, finisco grigliando per pochissimo (3-5 minuti).
Se si vuole realizzare un menù sfizioso e originale per un buffet o un aperitivo tra amici, queste tortine di zucchine ripiene sono davvero una ricetta semplice e veloce.
Non richiede grossa esperienza in cucina, ma il risultato non delude mai.
Anzi, conviene farne tante per fare il bis il giorno dopo!
Ho rivisitato in chiave vegana questa ricetta, presentata su Cookaround anche nella versione in forno.
Diciamo che è una sorta di carbonara all’interno di una gabbia di zucchine.
Ingredienti per 4 persone (12 tortine)
3 zucchine grandi
250 gr spaghetti integrali cotti molto al dente cotti in acqua senza sale (io pochissimo)
2 uova intere più un albume fatti con lecitina ***
40 gr grattugiato sostitutivo (più una spolverata all’interno e sopra le zucchine)
4 ciuffi di prezzemolo
1 cucchiaino colmo di dado granulare essiccato (possibilmente senza sale)
pepe verde q.b.
olio extravergine d’oliva q.b. *** Emulsione per le uova di lecitina
Per ogni tuorlo: 15 g di lecitina di soia non ogm (1 cucchiaio colmo) + 2 cucchiaini d’acqua.
Per ogni albume: 60 g d’acqua + 0,40 g xanthan gum (una puntina di cucchiaino raso); se non interessasse un prodotto vegano si potrebbero utilizzare gli albumi in brik.
Ho unito gli ingredienti, li ho lasciati idratare e dopo una decina di minuti ho frullato ad immersione ottenendo un’emulsione spumosa.
Preparazione
Ho lavato le zucchine ed eliminato le estremità.
Le ho affettate con una mandolina per averle sottilissime e le ho lasciate da parte.
A questo punto ho cotto molto al dente gli spaghetti integrali (conservando come sempre un po’ di acqua di cottura da utilizzare all’occorrenza), li ho fatti freddare e conditi con qualche giro d’olio, giusto quel tanto che serve per non farli appiccicare, e lasciati da parte.
Ho preparato il condimento per gli spaghetti: ho riunito in una ciotola le uova di lecitina, il prezzemolo tritato, il dado, il pepe e il grattugiato veg. Ho mescolato molto bene (aggiungendo anche l’acqua di cottura che mi ero messa da parte) fino a che gli ingredienti non siano ben amalgamati agli spaghetti.
Ho preso uno stampo da muffin che ho unto, e ho posizionato le fette di zucchina a raggiera (come per le mie gabbiette di zucchine filanti) coprendo completamente il fondo di ciascuna formina.
Ho versato pochissimo olio in ciascuna gabbia, quindi ho deposto nel centro un piccolo nido di spaghetti conditi, e ho chiuso il tutto (mi sono aiutata con stuzzicadenti).
Ancora un filo d’olio e del formaggio veg in superficie, e ho infornato a 170°C ventilato per circa 30 minuti.
Ho sfornato le tortine di zucchine ripiene e le ho servite ancora ben calde, ma sono buonissime anche a temperatura ambiente e sono perfette anche per un pic nic o un pranzo al sacco.
Quella sera di qualche anno fa, appena tornata a casa, affamata, mi sono ricordata che il marito andava a cena fuori.
Ho pensato che per il figlio e per me sarebbero state sufficienti le melanzane in freezer ma, come farle?
Ho pensato un attimo – mumble-mumble – avevo tutto quello che serviva per fare la parmigiana tranne il tempo a disposizione, così nel giro di 5 minuti era tutto in teglia, pronto per essere infornato, così:
Ingredienti
mezzo pacchetto di melanzane grigliate surgelate (circa 3-400 grammi)
150 gr circa di fior di latte, precedentemente congelato da me a fette
1 barattolo di polpa di pomodoro
mezza cipolla piccola
una manciata di basilico preso dal vaso sul mio balconcino
parmigiano reggiano secondo il gusto – forse 40-50 grammi
olio e.v.o.
niente sale! Procedimento (per un solo paio di strati nella teglia da 20×30 cm.)
Ho iniziato col versare un po’ della polpa di pomodoro nel fondo della teglia;
fette di melanzane surgelate;
altra polpa;
qualche pezzo di mozzarella surgelata;
qualche scaglia di parmigiano affettato con la mandolina (o con il pelapatate o la grattugia, fa lo stesso, basta che ci sbrighiamo);
fili di cipolla, affettata anche lei con la mandolina;
una spolverata di basilico tagliuzzato;
giro d’olio;
il tutto ripetuto per un paio di volte … e, niente sale (un po’ sta nella polpa di pomodori, un po’ nel fiordilatte, un po’ nel parmigiano … se ne può fare a meno, no!?) Cottura
Ho infornato il tutto a forno freddo – nel binario più basso – portando la manopola a 160°C per 1 ora!!!
A seconda del forno, per gli ultimi 2 – 3 minuti, accendere il grill!
Non sono le vere, inimitabili, uniche, melanzane alla parmigiana, ma se si va di fretta è un surrogato fenomenale e genuino!
E così, in 1 ora e 5 minuti … la parmigiana è servita!