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PASTAiola, primi e pasta fatta in casa

Ravioli ricotta, spinaci e mascarpone

Questa è una variante più gustosa dei classici ravioli ricotta e spinaci, solo leggermente più ricca, per l’aggiunta del goloso mascarpone.
Ricordo che lo spunto fu di una ricetta della Chef Laura Ravaioli del Gambero Rosso.

Ne preparai moltissimi.
In parte li mangiammo e in parte li congelai come descritto in fondo.

Ingredienti per 10-12 porzioni (110/115 ravioli: grandi, altrimenti non “sento” il ripieno!)

Per il ripieno (circa Kg. 1,300)
2 uova (a volte ne ho messo uno solo)
500g di ricotta di pecora (o di capra) freschissima
300-350 g spinaci lessati e strizzatissimi (io 350 grammi, ricavati da 1 kg di spinaci puliti freschi)
250 g di mascarpone (la ricetta ne suggeriva 200, ma ho messo tutta la confezione)
120 g di parmigiano grattugiato
una bella grattatina di noce moscata
poco burro (io olio e.v.o.) per saltare gli spinaci
sale
pepe (io pepe verde)
Per la sfoglia (circa Kg. 1,100)
700 g di farina (io ho messo 630 g di 00 + 70 g semola rimacinata di grano duro + 1 cucchiaio olio e.v.o.)
6 uova medie
(verrà una sfoglia bella soda; volendo si può aggiungere un uovo in più, ma se si osserverà l’opportuno riposo e se si tira con la nonna papera non ci sarà bisogno).


Procedimento
Per il ripieno

Per arrivare ad avere un ripieno più asciutto possibile (altrimenti si rompono i ravioli), ho lasciato scolare per qualche ora la ricotta nel frigo all’interno di uno scolapasta, in un panno umido (il tutto lasciato dentro ad un altro contenitore coperto, per non prendere odori di frigo). Alla fine l’ho ulteriorente strizzata. 
Gli spinaci li ho semplicemente ben risciacquati. Per velocizzare ho utilizzato quelli freschi dei bustoni del supermercato.
Li ho lessati per pochi minuti, con poco sale, a pentola scoperta, con la sola acqua residua del risciacquo.

Dopo averli strizzati benissimo li ho tagliuzzati con le mie forbici magiche.

Li ho ripassati in padella con poco olio, per far evaporare l’umidità residua.

A tarda sera ho preparato il ripieno e lasciato in frigo, coperto, per la notte.

 


Per la sfoglia

Al mattino ho preparato la sfoglia, poco più di 1 Kg in totale.

Ho fatto riposare per una mezz’ora e ho rilavorato ancora una volta.
Era molto soda, ma viene più buona, e si tira meglio nella macchinetta.

Ho diviso in 4 panetti, lavorandone uno alla volta e mettendo gli altri panetti in attesa in frigo coperti.
Ciascun panetto l’ho tirato nella tacca più larga della nonna papera.
Ho tirato per 8-10 volte.
Ho diviso ancora in 4, e ciascuna striscia l’ho passata di nuovo nella macchinetta, una volta per ciascuna tacca, fino ad arrivare alla penultima, tanto da avere una striscia della lunghezza giusta per il mio Raviolamp da 12 ravioli chef (per qualche altra idea di formatura guardare qui).

Ho infarinato la striscia dalla parte a contatto con lo stampo e l’ho adagiata delicatamente nel suo alloggiamento, aiutandomi con le dita, cercando di non tirarla troppo per non romperla.
Ho riempito con un cucchiaino colmo di impasto, ogni fossetta.
A questo punto si potrebbe bagnare con un pennellino o direttamente col dito i punti in cui la sfoglia dove è alloggiato il ripieno aderirà a quella che vi si poggerà sopra.

Ho coperto con un’altra striscia, che ho appiattito con la mano delicatamente contro l’impasto sottostante per far uscire bene tutta l’aria, e col matterellino in dotazione ho rullato pigiando bene per far tagliare l’impasto.
 
Se avrete pigiato per bene col matterello, capovolgendo vi troverete la “stecca” di ravioli in questo stato.
 


A questo punto sarà semplice togliere le eccedenze di impasto.



Cottura

Un paio di porzioni di ravioli li abbiamo mangiati subito con burro e salvia (cottura 4-5 minuti circa da quando vengono a galla, o secondo gusti).
Semplici, con burro&salvia e grani di pepe, con o senza una spolverata di parmigiano reggiano grattugiato (metto in un padellino qualche fogliolina di salvia, grani di pepe misto, burro e un pochino di acqua, per far rilasciare meglio il sapore alla salvia, senza arrivare a soffriggere troppo).

Schiaritura
(utile se si vogliono congelare)

Tutto il resto della produzione l’ho congelata dopo aver fatto “schiarire” o “scottare” i ravioli per un minutino in acqua bollente, fino a che non vengono tutti bene a galla.
La Spisni (famosa sfoglina bolognese) ci assicura che se facciamo la “schiaritura”, la pasta ripiena si manterrà meglio e dopo lo scongelamento non si romperà in cottura.

Ho coperto i vassoi e trasferiti in freezer.
Una volta congelati – per prendere meno spazio – si potranno trasferire velocemente dentro a bustine (io ci scrivo peso e data).


Residui

Cosa farne?

Se si volesse tirare la sfoglia più fina della mia – ultima tacca anziché penultima – verranno più ravioli, più fini, e forse non resterà impasto residuo.
Residuo del ripieno – circa 200 g
Ho preparato 4 crepes (fatte con 1 uovo, mezzo bicchiere di latte, 10 g di burro, 25 g di farina), ho dato una forma a cannellone e ho messo a congelare.

Ritagli residui della sfoglia – anche qui sui 200 g
I ritagli li ho passati di volta in volta nella guida della macchinetta dedicata ai tagliolini, formando una sorta di pasta irregolare da brodo.

********

 
E se si volesse omettere il mascarpone della ricetta?
SEMPLICE.
Basterà usare tutta ricotta, e questo il mio risultato del 28 aprile 2018 per circa la metà delle dosi della ricetta:

Ingredienti per 5-6 porzioni (60 ravioli: grandi, altrimenti non “sento” il ripieno!)

Per il ripieno (poco più di 600 grammi)
1 uovo
350 g di ricotta di pecora (o di capra) freschissima scolata (da 380 gr circa iniziale)
175 g spinaci lessati e strizzatissimi (ricavati da una busta da 500 g di spinaci puliti freschi)
60 g di parmigiano grattugiato
una bella grattatina di noce moscata
poco olio e.v.o. per saltare gli spinaci
sale
pepe verde
Per la sfoglia (circa 390 grammi)
275 g di farina (io ho messo 315 g di 0 + 35 g semola rimacinata di grano duro)
2 uova medie
mezzo guscio di latte
(verrà una sfoglia molto soda, sembrerà quasi ingestibile: si dovrà semplicemente rilavorare una volta in più dopo mezz’ora di  riposo e sarà perfetta per essere tirata con la “nonna papera”).
Questa volta, per esaltare al massimo il ripieno, ho voluto rischiare arrivando a tirare la sfoglia fino all’ultima tacca! Dire che è andata bene 😉

25.VII.2011
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PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Moussakà (la mia)

Ho voluto fare una sorpresa al figlio piccolo – che ne è rimasto entusiasta – preparando questo piatto in occasione del suo ritorno dalla vacanza a Santorini di qualche anno fa.

Ho trovato veramente moltissime varianti in rete dalle quali ho preso spunto.
Ho quindi fatto un collage di tutti quegli ingredienti che uniti insieme mi ricordassero di più l’essenza della moussakà, spesso mangiata in Grecia – dove sono stata molte volte – anche se sembra che questo piatto sia originario della Turchia.

E’ uscita fuori questa succulenta versione, appena appena alleggerita per l’omissione dell’uovo nella besciamella e per la grigliatura in forno delle verdure anziché la frittura.
Inoltre volutamente non ho aggiunto lo strato abnorme di besciamella sulla superficie come viene spesso presentata sui piatti delle taverne greche, limitandomi ad uno strato più “nostrano”.

Ingredienti
per 6-8 porzioni (a seconda se consumata come piatto unico o meno)

Kg. 1,200 melanzane
500 carne macinata di manzo (nelle antiche ricette si utilizzava agnello)
2-3 patate
400 g pomodori
100 g pecorino [io ho preferito il pecorino in mancanza momentanea del kefalotiri (formaggio greco – foto 1), ma si potrebbe usare ricotta salata, oppure un misto di questo formaggi forti con del parmigiano]
1 bicchiere vino rosso
1 cipolla
1 spicchio aglio
1 foglia di alloro
5-600 g besciamella abbastanza liquida fatta con 500 g latte p.s., 50 g burro, 50 g farina 00, 30 g pecorino, noce moscata (c’è chi aggiunge un uovo; ho preferito di no)
olio e.v.o.
sale
pepe (io peperoncino)
½ cucchiaino di cannella
1 cucchiaino raso di cumino (foto 2 – secondo me indispensabile per il profumo particolare del piatto come lo ricordo io)
pane grattato da spolverare alla fine (facoltativo)
Foto 1 

Foto 2 
Procedimento

Se si vuole una moussakà con un paio di strati anziché un solo strato, consiglio una teglia media e non una leccarda da forno, oppure aumentare le dosi.
Inizio mettendo sotto sale le melanzane (foto 3) tagliate a fette spesse circa ½ cm (se però piace il sapore delle melanzane così com’è, si potrà velocizzare il procedimento, semplicemente pressandole bene con un canovaccio, per togliere un po’ di umidità prima della cottura).

Foto 3 

Per il ragù:
ho rosolato dolcemente prima la cipolla tagliata finemente e lo spicchio d’aglio (che poi toglieremo) in poco olio (foto 4) insieme alla mia solita rondellina di peperoncino (qui non si vede, ma l’ho aggiunta).
Ho aggiunto la carne che ho fatto rosolare per un po’ e poi ho sfumato con vino rosso (foto 5); ho fatto evaporare e ho aggiunto cumino e cannella (che ho macinato al momento), ho salato, versato i pomodori a cubetti (foto 6) e la foglia di alloro.
Ho fatto cuocere coperto, per un’oretta.

Foto 4 
Foto 5 
Foto 6 

Per la besciamella
Procedo facendo una besciamella abbastanza liquida (si solidificherà in teglia).
Ho salato poco, ho aggiunto 30-40 grammi di pecorino e una spolverata di noce moscata.
Per evitare grumi e renderla più spumosa, alla fine l’ho frullata (foto 7).
Molte versioni vogliono un uovo intero aggiunto nella besciamella, ma questa volta ho voluto evitare.

Foto 7 

Grigliatura e/o frittura delle verdure
Ho preferito questa versione più classica, aggiungendo uno strato di patate come base.
Invece di lessare o friggere le patate come ho letto da qualche parte le ho grigliate nel forno (come pure le melanzane).
Per far perdere gran parte dell’amido, le ho messe in acqua e sale per una mezz’ora prima della grigliatura (foto 8).
Le ho affettate con la mandolina, o comunque non più spesse di ½ cm.

Foto 8 

Dopo aver sciacquato e asciugato melanzane e patate, potrete fare come ho fatto io (foto 9) oppure procedere alla frittura classica che ho fatto per qualche fetta di melanzana che non è entrata in forno (foto 10).
La maggior parte di melanzane e patate le ho pennellato di olio e.v.o. su una sola superficie di ogni pezzo e ho messo in forno su griglie (avendo cura di mettere in fondo una teglia che raccogliesse l’olio che scolava) a 180°C ventilato per 15-20 minuti, con la superficie unta rivolta verso l’alto.
Sembreranno fritte (vedi qui le “melanzane simil-fritte), ma sono più salutari: ho consumato si e no due cucchiai di olio per la pennellatura.

Foto 9 
Foto 10 
Una volta raffreddati tutti gli ingredienti, ho composto gli strati così:

  • tutte le patate sotto a formare un solo, unico strato (non ripeteremo successivamente strati di patate) (foto 11)
  • melanzane (foto 12)
  • ragù (foto 13)
  • formaggio grattugiato (foto 14)
  • a questo punto, volendo si potrà comporre uno strato in più soltanto con melanzane, ragù e formaggio
  • alla fine ho versato uno strato generoso di besciamella e ancora del formaggio (se si volesse evitare il sapore forte del formaggio che si griglia in superficie, in alternativa si potrebbe spolverare con del pangrattato come previsto in alcune ricette (foto 15)

 

Foto 11 
Foto 12 
Foto 13 
Foto 14 
Poi eventualmente, ancora melanzane-ragù-formaggio e infine chiudere con lo strato di besciamella e formaggio (oppure besciamella e pangrattato).
Foto 15 
Cottura

Infornare a forno già caldo a 180°C statico per 45-60 minuti in un binario basso.
Ho coperto per i primi 30-40 minuti con una teglia posta al binario superiore, che poi ho tolto gli ultimi 15-20 minuti per far dorare meglio la besciamella

 

A nostro parere: STUPENDA!
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PANE, pizze, pizzelle e dintorni

Pizza pasqualina (fragone)

Ho preso spunto per questa buonissima torta rustica da una simpatica amica di forum.
L’avevo persa nei meandri delle mie note, quindi la potrò fare per la Pasqua dell’anno prossimo, visto che quella di quest’anno è appena passata.
Potrebbe essere però un’idea per un pic-nic all’aperto, magari quello del prossimo 1° maggio, insieme a fave e pecorino 😉
Non usavo ancora la mia fantastica pasta madre, quindi questa ricetta l’ho preparata diminuendo il lievito di birra suggerito nella ricetta, aumentando pertanto i tempi di lievitazione (prima o poi la rifarò con pm 😉 ).

 


Ingredienti
Impasto (con questo impasto ho ricavato due pizze medio piccole)
400 gr. acqua
8 g lievito di birra (1/4 di cubetto)
1 cucchiaino zucchero (o malto)
660 g farina 0
60 g pecorino grattugiato
60 g olio e.v.o.
Ripieno (per le due pizze):
200 g salame
300 gr. formaggio edamer
4 uova crude intere
3 uova crude battute (due per il ripieno da battere col pecorino + 1 per pennellare la superficie)
2 cucchiai di pecorino
Ricordo che ho impastato tutto a mano (non avevo bimby, né impastatrice).
Potrebbe essere utile comunque il procedimento relativo all’impasto preparato nel bimby dalla mia amica, che riporto qui sotto.
Nel boccale: acqua, lievito, malto – 1 min. 37° vel.2
Aggiungere le farine, il pecorino e per ultimo l’olio – 30 sec. vel. 6 e poi 2 min. a spiga.
Si otterrà un impasto grezzo ma morbido.
Mettere a lievitare coperto per circa 4 ore, fino al raddoppio.
Per ciascuna pizza, dividere l’impasto e stenderelo in due dischi (uno leggermente più grande dell’altro).
Il più grande l’ho posizionato in una teglia ricoperta di cartaforno, facendo fuoriuscire i bordi di circa due cm.
Ho riempito con metà della dose generale di salame e formaggio a dadini.
Su tutti questi “dadini” saporiti ho adagiato due uova crude intere, facendo attenzione a non farle rompere. Sono state veramente di effetto al momento del taglio!
Ho terminato versando 1 uovo battuto misto a pecorino su tutto questo ripieno e ho coperto con l’altro disco di pasta.
Ho passato un pennello inumidito sui  bordi e ho sovrapposto i bordi esterni per farli aderire.
Ho tagliuzzato con la punta di una forbice la superficie per far uscire il vapore in cottura.
Ho pennellato con metà dell’uovo battuto destinato alla lucidatura della superficie.
Ho infornato a 180°C statico per circa 35-40 minuti (sono riuscita a disporre le due pizze su un unico piano quindi non ho ritenuto opportuno utilizzare la funzione ventilato).
…e qui una fetta

23.III.2008
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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Sovraccosce di pollo stufate nel bimby

Ricetta tratta dal libro “Io e il mio bimby” con qualche mia variazione.

Sovraccosce di pollo stufate per 3 persone.
Ingredienti
30 g di scalogno o cipolla
50 g di sedano a pezzettoni (ho messo quello già tritato che avevo nel freezer)
50 g di carote a pezzetti
50 g di olio e.v.o.
6 sovraccosce di pollo
rosmarino in piccola quantità
salvia in piccola quantità
timo in piccola quantità
sale e pepe verde (oppure peperoncino)
100 g di vino bianco secco

Esecuzione
Tritare scalogno, sedano e carota 5 sec. vel. 7 versando dal foro con le lame in movimento.
Subito dopo questa fase, volendo, montare la farfalla***.
Aggiungere l’olio, la carne infarinata, e a piacere il rosmarino la salvia e il timo sale e pepe.
Cuocere 10 min. Varoma antiorario vel. soft.
Versare il vino e lasciare evaporare senza misurino.
Continuare la cottura 15 min. 100° antior. vel. soft
più ulteriori
10 min. Varoma vel. soft (io ho continuato altri 5 minuti).
Fra una fase e l’altra meglio mescolare sempre con la spatola del bimby.
Ho preferito lasciare sempre coperto con misurino, tranne che per sfumare il vino.
Regolarsi se aprire il foro per l’ultima fase di cottura, per far asciugare i liquidi.
 


***consiglio della dimostratrice: inserire la farfalla per fare una sorta di piano rialzato di sostegno, per disporre più agevolmente i pezzi se sono molti (ho voluto provare, anche se in questo caso forse era superfluo).

Consiglio: vedo bene una sostituzione del pollo con coniglio oppure altre parti del pollo tagliate a pezzettoni, o anche dei dadi di carne infarinati come spezzatino di vitello.

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Caponata saporita col bimby

Non è certo la vera caponata siciliana fritta, ma direi che è altrettanto gustosa e sicuramente più leggera.
Ingredienti:
850 g tra peperoni, melanzane, sedano e cipolla tutto a dadini
Una manciata di capperi sotto sale sciacquati e strizzati
Una manciata di olive verdi snocciolate
5 g di sale
17 g di zucchero
35 g di aceto balsamico
35 g di vino bianco
40 gr di olio

 
Preparazione
inserire tutti gli ingredienti nel boccale fare cuocere 30 min. a temperatura varoma, antiorario, velocità soft.
Visto che è una preparazione alquanto “voluminosa”, consiglio di tagliare le melanzane a tocchetti più grandi dei peperoni ed aggiungerle dopo una decina di minuti da inizio cottura (non si sfalderanno troppo ed entreranno meglio nel boccale visto che le altre verdure si saranno già ammorbidite).
Per una caponata leggermente più gustosa (ma non cambia granché, è già buona così), eventualmente far prima soffriggere qualche minuto olio e cipolla a varoma e poi introdurre tutti gli altri ingredienti, come descritto.
La mia idea in più!
Molte caponate prevedono patate, ma a me non piace lasciar avanzare le patate per il giorno dopo [sembra che non facciano bene (per via della solanina)!! e quanto meno avranno perso tutte le vitamine che contenevano appena cotte].
Se fate una bella dose di questa ricetta invece, potrete lasciarla per il giorno dopo.
Se successivamente fosse troppo poca per i commensali, allora si!! Si potranno scaldare i “left-over” e si potranno aggiungere delle patatine a vapore!
Così ho fatto alcune volte!
14.X.2011

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Purè di patate nel bimby

Purè di patate preparato col più blasonato degli aiutanti in cucina (ho il TM31), con qualche piccola variazione che ho fatto rispetto al ricettario.
Quasi mai ho trovato patate che riescono a cuocere coi tempi suggeriti nel libro (a volte le ho lessate separatamente e poi le ho montate nel bimby).
Visto che però è troppo comodo inserire tutti gli ingredienti nel boccale e far lavorare “lui”, ho trovato comunque un metodo efficace per avere il mio purè di patate “vere”.

Ingredienti per 2-3 persone
500 g di patate
175 g di latte p.s.
70 g di acqua (35+35)
15 g di burro
15 g di parmigiano grattugiato
1 cucchiaino raso di sale fino
una grattatina di noce moscata
Esecuzione

  1. Grattugio il parmigiano e la noce moscata (a boccale ancora asciutto) e lascio da parte,
    20 sec, vel 10.
  2. Monto la farfalla.
  3. Aggiungo nel boccale le patate tagliate finemente con il sale, il latte, metà dell’acqua (ritengo che la cottura delle patate sia migliore con un po’ d’acqua) e chiudo il misurino,
    35 min, 100°C, vel 1 (una volta a temperatura abbasso a 90°C per evitare fuoriuscita di liquidi indesiderata).
  4. Al termine della cottura apro e con la spatola testo la consistenza, aggiungo parmigiano, noce moscata e burro mentre monto il purè e, solo se occorre, aggiungo la restante acqua facendola cadere a filo dal coperchio caldo,
    30 sec, vel 4
Da fare e rifare!!!

13.X.2011

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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Suro al sugo nel bimby

In pescheria ho trovato questo pesce economicissimo e saporito, che mi ricorda lo sgombro.
Unica pecca: attenzione alle spinette, ne ha un bel po’!Ingredienti per 2/3 persone.
Nel cestello varoma:
400 gr di suro (pesce)
200 g patate

Nel boccale, per il sugo:
1 spicchio di aglio tritato
1/2 cipolla tritata
20 g di olio e.v. di oliva
550 g di pola di pomodoro
50 g di acqua
1 presa di sale
origano
capperi
peperoncino
Sistemare i pesci interi e le patate affettate nel recipiente del varoma senza cartaforno:
il liquido del pesce insaporirà il sugo sottostante.
(Volendo più patate utilizzare anche il vassoio del varoma)

Per il sugo e la cottura
Tritare aglio e cipolla con le lame in movimento – 5″ a vel. 7
Spatolare verso il basso le verdure, aggiungere l’olio e rosolare – 3′, 100°, vel. soft
Versare pomodoro, sale, peperoncino, origano e i capperi sciacquati dal loro sale.
Chiudere con il coperchio e posizionare il recipiente e il coperchio del varoma
Cuocere 30′ temp. varoma vel. soft
(se a due terzi della cottura servisse, preparatevi ad aggiungere mezzo misurino di acqua calda)

Prima di servire consiglio di pulire il pesce dalle spine, e poi versare il sughetto (… o cambiare pesce)
Volendo evitare le spine, con le stesse modalità si potranno preparare delle polpettine al sugo 😉
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DOLCI

Rotolo soffice da farcire


Ecco uno dei miei primi rotoli per fare delle simil-girelle.
Di solito non vengono così soffici, e dopo aver provato la versione in fondo col bimby (velocissima, ma meno soffice), ho voluto provare questa ricetta con l’aiuto del ken.
Ingredienti
3 uova
150 gr. di zucchero
110 gr. di farina 00 (integrata con un 20% di maizena)
3 cucchiai di olio di semi
2 cucchiaini di lievito homemade
3 cucchiai di latte intero

Come per il classico pandispagna ho lavorato a lungo le uova con lo zucchero (almeno 15 minuti) fino a far diventare il composto gonfio e spumoso.
Poi ho aggiunto l’olio e il latte e ho dato una mescolata veloce.
Infine ho incorporato velocemente la farina dove avevo setacciato il lievito.
Ho messo il composto in una teglia 40×30 unta e infarinata e ho infornato a 170°C statico per 15-20 minuti.

Ho quindi sfornato la lastra di pandispagna, l’ho capovolta su un canovaccio inumidito e ho arrotolato mantenendo la forma per 15 minuti circa.
 
Ho srotolato delicatamente, questa volta ho farcito con la mia Nocciocrema Restomorbida e, sempre con l’aiuto del canovaccio, ho arrotolato di nuovo.

Si potrà arrotolare la lastra dal lato corto (e non dal lato lungo come ho voluto fare io per avere più girelle). Si avranno meno girelle ma si vedrà di più l’effetto cioccolatoso.
**********
La versione Bimby preparata in precedenza
Ingredienti
4 uova
140 g zucchero integrale di canna
160 g farina 00 (integrata con un 20% di maizena)
80 g olio di semi (troppo)
1/2 bustina cremor di tartaroEsecuzione
Nel boccale asciutto ho messo prima gli ingredienti secchi (farina, zucchero, lievito) – 20″ vel 7
Ho unito quindi tutti gli altri ingredienti – 2′ vel 2/3
Ho versato l’impasto in una teglia di ferro unta e infarinata delle dimensioni 30×40.
Ho infornato a 180°C per 10 minuti
Ho quindi sfornato la lastra di pandispagna, capovolto su un canovaccio inumidito e ho arrotolato per qualche minuto.
Infine ho riaperto delicatamente e ho farcito
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DOLCI

Nocciocrema Restomorbida

Oggi avevo bisogno di una farcia per questo rotolo soffice, e ho pensato che questa crema al cioccolato, preparata solitamente con l’aiuto della famigerata nut€ll@ potesse fare al caso mio.

La particolarità è che questa crema è un’unione fra una crema pasticciera e una crema alla nocciola.
Resta morbida sia a freddo che cuocendola (utile per rotoli come nel mio caso, oppure per crostate, o per farcire torte per bambini, con semplici bagne al latte, ecc.).
Per la mia versione ho prima preparato una crema pasticciera nel bimby (ma potrà essere agevolmente preparata secondo le istruzioni nel link che trovate qui), e poi ci ho unito una crema alla nocciola bio della Ecor.

Ecco la mia mezza dose di dolcezza.
Ingredienti per la crema pasticciera (dovrà essere molto soda):
250 latte fresco intero
50 g farina 00 (integrata dal 20% di maizena)
40 g zucchero di canna integrale
1 uovo intero
1 pizzico di vaniglia
pizzichino di sale
Integrare alla fine la crema pasticciera descritta sopra con:
200 g crema alle nocciole (io “Nocciole e Cacao” bio della Ecor)

… ed eccola spalmata sul rotolo!

Procedimento col bimby:
Nel boccale asciutto ho messo lo zucchero, la farina e la vaniglia – 20″ vel. 7
poi ho aggiunto tutto il resto – 8′, 90°C, vel 4
(già vanno bene 6-7 minuti, ma dovendo consumare a freddo questa crema, che deve fra l’altro risultare ben soda, per una maggiore sicurezza ho pastorizzato un pochino più a lungo il composto).
Non appena pronta la crema pasticciera, ancora ben calda, ho unito questa alla crema al cioccolato e mescolato per bene.
STOP!
La crema potrà essere conservata in frigo per un paio di giorni mettendo della pellicola a contatto.

 
23.X.2011

 
 

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PANE, pizze, pizzelle e dintorni

Grissini a lievitazione naturale

Questa è una delle primissime ricette realizzate per riutilizzare i grossi quantitativi di pasta madre che restavano dai ripetuti rinfreschi dei primi tempi.
Era il 2 aprile 2008, e la pasta madre di appena un mese, era del 3 marzo 2008.

Ricordo che come al solito avevo preso spunto da Cookaround, e la ricetta era delle Sorelle Valeria e Margherita Simili.

Ingredienti
:
190 g di farina integrale
95 g di acqua (se si usa il lievito solido; diminuire di 10 g se si usa lievito liquido)
130 g di lievito naturale
25 g di olio
mezzo cucchiaino di malto in pasta
1 cucchiaino di sale
Semola per spolverare
 
Ho impastato gli ingredienti (il sale alla fine) fino ad ottenere un impasto liscio, elastico e non appiccicoso.
La fase di impasto deve continuare per almeno dieci minuti, battendo la pasta sulla tavola.
Ad impasto avvenuto, ho formato un filone lungo e stretto dalla forma più regolare possibile e l’ho appoggiato su una teglia bassa e larga sulla quale ho appoggiato un foglio di carta da forno spolverato di semola.

Sfoglia per i grissini
A questo punto, ho spennellato di olio il filone da tutti i lati, e ho spolverato di semola.
Ho fatto lievitare al coperto al riparo dalle correnti (es. dentro al forno spento) coperto a campana per 6 ore.
Trascorse le 6 ore, ho acceso il forno a 200°C funzione staticaHo ripreso l’impasto e ho tagliato dei bastoncini (dal lato corto) grandi come un pollice e li ho allungati fino alla lunghezza della teglia destinata alla cottura.
Se venissero più lunghi, tagliare l’eccedenza e cuocerla così com’è, non si può reimpastare.
Ho fatto cuocere 20 minuti circa in forno preriscaldato (controllare che non si brucino).

 
Ecco la sfornata, insieme al pane senza impasto


NOTA BENE
– QUI SOTTO LA RICETTA ORIGINARIA DEI GRISSINI CON LIEVITO DI BIRRA TRATTA DAL LIBRO DELLE SORELLE SIMILI (PANE E ROBA DOLCE ED. 2007 – PAG. 41)
500 g farina 00
250-280 g acqua
15 g lievito di birra
8 g sale (un cucchiaino colmo)
50 g olio di oliva
1 cucchiaino raso di malto d’orzo
altro olio per pennellare
QUESTA SOTTO INVECE STESSA RICETTA, MA RIELABORATA DALLE SIMILI PER PASTA MADRE (PAG. 141)
350 g lievito naturale
500 g farina
280-300 g acqua (per una svista nel libro è stata erroneamente omessa la parola “acqua”)
12 g sale
75 g olio