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DOLCI

Biscotti con ammoniaca

Due versioni – sia planetaria che bimby – di questo “must” della colazione italiana: il “biscottone da inzuppo”, o “zuppalatte”, o più semplicemente il “biscotto della nonna”.

VERSIONE PLANETARIA – RICETTA 2022

Vorrei mettere in risalto questa ricetta realizzata di recente (settembre 2022).

Ingredienti per 1 teglia (20 biscottoni da 45-50 grammi l’uno)
2 uova medie
180 g zucchero (150 per l’impasto + 30 da spolverare dopo)
80 g olio e.v.o.
un pizzicotto di sale a 3 dita
scorza grattata di 1 limone bio
550 g farina tipo zero (se posso, la preferisco) con 10-11% di proteine
60 g latte intero appena tiepido
9 g ammoniaca per dolci (1 bustina)

Staccante per teglie (quando posso, ormai evito di usare cartaforno).

Procedimento
In planetaria (Kenwood), con la frusta a filo, ho montato per 5-6′ uova e 150 g di zucchero fino a montata bianchissima e spumosa.

Poi ho aggiunto olio, sale e scorza di limone e uniformato il composto.

Ho tolto quindi la frusta a gancio, ho messo quella morbida in gomma e iniziato a versare gradualmente la farina.
Giunta a metà dose di farina ho stiepidito appena il latte in un pentolino, ci ho sciolto l’ammoniaca e versato il tutto in planetaria, mescolando.
Ho terminato gradualmente di versare la farina, di mescolare e infine ho trasferito sulla tavola questo impasto un pochino appiccicoso.
Ho unto tavola di marmo e mani per lavorare.

Ho formato dei salsicciotti da 45-50 grammi l’uno che ho man mano appiattito col palmo della mano.

Ho immerso la parte superiore  di ciascun biscotto nei 30 g di zucchero messo da parte, e adagiato man mano nella teglia dove avevo pennellato il mio staccante (notare la cottura perfetta della base dei biscotti grazie allo staccante).

Ho infornato a 180°C funzione statica in un binario intermedio per 26-28′, ruotando a metà cottura e alzando di un binario (non devono scurire).

Ecco l’interno, friabile e perfetto dei biscotti, dopo qualche ora di raffreddamento all’aria, per far svanire bene l’odore dell’ammoniaca prima di mangiarli.

*******

VERSIONE BIMBY – RICETTA – 2015

Per questi biscotti con ammoniaca per dolci ho seguito il procedimento di questa ricetta trovata sul sito della Contempora, ma le dosi sono di una mia amica, che li fa spessissimo.
La denominazione esatta  dell’ammoniaca” per dolci, in vendita al supermercato, è bicarbonato di ammonio (E503), e la sua caratteristica è quella di conferire friabilità ai prodotti secchi da forno (infatti non la consiglio per biscotti morbidi o altri dolci; non si riuscirebbe a neutralizzare l’odore acre in post-cottura).

Ingredienti
650 gr farina 00
2 uova intere
125 gr zucchero (più, a piacere, per lo spolvero) – ho usato il mio, aromatizzato con vaniglia naturale
125 gr olio e.v.o. (o olio di mais)
125 latte
buccia grattugiata di un limone bio
20 gr ammoniaca per dolci (io ho messo una bustina da 15 gr)
gocce di cioccolato (facoltative)

Procedimento
Ho inserito nel boccale 50 gr di latte e ho impostato 1′ e 30″, 50°C, vel 1.
Ho poi aggiunto in sequenza:
l’ammoniaca e ho mescolato ancora qualche secondo a vel 3;
le uova e lo zucchero, per 20″, vel 4;
la farina, l’olio e la buccia di limone per 30″, vel 4;
il latte rimanente per 1′, vel spiga.

L’impasto risulta abbastanza denso e appiccicoso, ma sono riuscita a trasferirlo sullo spiano di silicone e a lavorarlo col matterello.
Ho aggiunto le gocce di cioccolato e ho tagliato dei piccoli pezzi di impasto che ho formato a cordoncino.
Ho tagliato questo rotolino a pezzetti di circa 5 cm l’uno, ho appiattito e dato delle forme a piacere, più o meno spesse, più o meno regolari.

Ho disposto i biscotti su teglie rivestite da cartaforno e li ho distanziati bene tra loro perché lievitano molto.
Ho cotto in forno preriscaldato ventilato a 180-200°C per circa 15 minuti; si dovrebbero solo dorare.
In cottura è normale sentire l’odore dell’ammoniaca, che però poi non si avvertirà nei biscotti.
Ho letto di qualcuno che fa cuocere direttamente con lo sportello del forno a fessura, proprio per evitare il più possibile i vapori mefitici.
Abbiate cura di far asciugare benissimo su una gratella i vostri biscotti con ammoniaca, prima di chiuderli nelle scatole dove li conserverete.

28 marzo 2015

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DOLCI

Biscotti al caffè senza glutine

Ho fatto altre volte i biscotti per colazione con ammoniaca per dolci, ma stamane volevo una cosa veloce e sono voluta andare sul sicuro prendendo di nuovo spunto da una ricetta presentata da Olga e il suo mix per crostate/biscotti, senza mettermi a fare conversioni.

Ingredienti (per una teglia)
250 g mix di farine bio per crostate/biscotti glutenfree
80 g zucchero di canna integrale mascobado bio
1 uovo intero (il mio pesava intorno ai 53 g)
60 g olio di riso
60 g caffè liquido amaro
2-3 g vaniglia naturale in polvere bio (1 piccolo cucchiaino)
2 g ammoniaca per dolci
50 g zucchero grezzo di canna bio per rotolarci i cilindretti (o granella, ma non l’avevo).

Procedimento
Dentro ad una ciotola ho versato farina, uovo, zucchero, olio, la vaniglia, metà del caffè.
Ho mescolato prima con la forchetta e poi ho impastato bene a mano su tappeto di silicone.
Alla fine ho aggiunto l’ammoniaca sciogliendola nel restante caffè, l’ho unita al resto e ho reimpastato.
Ho formato cilindretti grandi come quelli degli gnocchi (aiutarsi ungendo le mani se occorre), di lunghezza di circa 6-8 cm.
Li ho infine rotolati nello zucchero di canna e posizionati in una teglia rivestita di cartaforno.

Cottura

Infornati a 190°C statico preriscaldato.
Ho cotto per 18 minuti.
Visto che i rotolini erano leggermente grandini, l’interno è risultato un po’ morbido.
Se si vogliono più friabili farli più fini (in questo caso rivedere i tempi di cottura) e/o raddoppiare la dose di ammoniaca per dolci, come da indicazioni dei produttori: 20 g per Kg di farina (qui abbiamo più che dimezzato le dosi)!
Se può essere utile, ho fatto il conto delle calorie: 436 per 100 gr.
Be’, mica male!!! Ma sono buoni e si fanno perdonare.

14 maggio 2016

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PANE, pizze, pizzelle e dintorni

Pane finto

L’ho chiamato “finto” perché essere senza lievito è un po’ atipico in un pane (a parte l’azzimo o poco altro), ma ho trovato interessante questo gustoso e sano spezzafame suggerito dalla mia amica Teresa, e che ho realizzato senza glutine.

Dall’aspetto ricorda crackers o cartamusica.
Si può partire da qualsiasi dose e da qualsiasi farina, considerando che partendo da soli 200 grammi di farina si ricaveranno 4 fogli di pseudo “carta-musica”.
E in fondo all’articolo c’è anche una versione dolce.

Ingredienti (suddivisi in due “lastre” per teglia)
180 g farine miste (un mix pari saraceno/mais/sorgo)
180 g di semi oleosi (zucca, girasole, sesamo, papavero; pari peso rispetto alla farina utilizzata; non consiglio semi mucillaginosi)
3 cucchiai olio e.v.o.
sale facoltativo (io 3 pizzichini a 2 dita)
acqua tiepida q.b.

Procedimento
Ho lasciato ammollare per una 20ina di minuti i semi in acqua bollente.
Poi ho mischiato i semini ammollati, scolati.
Ho aggiunto tanta acqua tiepida quanta è riuscita a prenderne l’impasto (ogni farina è diversa).
Ho poi steso il composto a 2-3 mm, col matterello, fra due fogli di cartaforno.

Cottura
La mia amica suggerisce di cuocere le lastre a 180°C ventilato per 15 minuti circa, capovolgendo alla fine.
Io però non amo cuocere i semi ad alte temperature, e per questa prima volta ho infornato a 150°C ventilato per 25 minuti ruotando e cambiando di posto alle due teglie dopo i primi 15 minuti.
Alla fine ho staccato la cartaforno dalle lastre e le ho capovolte, lasciandole asciugare ancora in forno spento per una 20ina di minuti.
Appena morbido il primo giorno (ricordava un po’ la consistenza del pane azzimo), più croccante il secondo.

L’impasto mi è venuto così. Tener conto che è una massa appiccicosa, e si sgretola tirandola fra i due fogli di cartaforno.

Versione dolce

Mi riallaccio a questo tentativo perché sono in debito di qualche foto che fa capire meglio il procedimento, ma questa volta ho realizzato una versione dolce, da colazione!
Certo, il prodotto finale non è attraente, però ha un suo perché, è un’alternativa veloce, e a me piace, e li ho anche realizzati a mo’ di biscottoni.

Ingredienti (per due teglie):
220 g farina bio (180 sorgo, 40 saraceno)
180 g semi oleosi bio (papavero, sesamo, zucca, girasole)
40 g mela disidratata a pezzetti (del mio alberello abruzzese)
4 tappi di bottiglia di olio e.v.o.
8-10 g zucchero di cocco bio (2 piccoli cucchiaini)
1 pizzichino di sale fino
acqua che prende l’impasto (forse 150-200 o più: non l’ho pesata).

Procedimento
Il procedimento è esattamente come descritto per la prima versione, tranne che per le mele essiccate, che non erano previste e che ho deciso di inserire secche, senza metterle a bagno con i semini.
Per questa versione dolce potrebbero andar bene anche cachi essiccati, o datteri, oppure banane (queste ultime, se durissime, credo sia meglio farle rinvenire).

15 gennaio 2016

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Frittata di patate di Nonna Irene

La frittata di patate di Nonna Irene è un piatto “povero” della cucina italiana che mia madre preparava di tanto in tanto perché piaceva moltissimo a mio padre, e a tutte noi altre 7 in famiglia (e guarda caso mi ricorda la  tortilla de patatas y cebolla, anche quella mi piace moltissimo 😉 ).

Non è esattamente un piatto leggero, ed è indicato per la stagione fredda, quindi correte a prepararne una prima che arrivi il caldo estivo.
Magari gustatela al posto di un piatto di pastasciutta e con accompagnamento di una insalata mista …
Ne varrà la pena.

Ingredienti per 2-4 persone a seconda se la servite come piatto principale
4-5 patate medie
1 cipolla (a me piace, quindi, grande)
40-50 g pancetta tesa
olio e.v.o.
sale
peperoncino



Procedimento
Sarebbe bene cuocere le patate a vapore, senza la buccia, per via della solanina.
Dopo averle lavate benissimo però (questa volta erano novelle), le ho lessate con la buccia, nel cestello rialzato della pentola a pressione, per 12-14 minuti dal fischio.
Intanto Ho soffritto dolcemente qualche rondella di peperoncino e la pancetta tagliata a cubetti in poco olio e.v.o.
Una volta rosolata, ho tolto la pancetta più magra e l’ho lasciata in caldo.

Nella stessa padella ho versato la cipolla tagliata fine e ho lasciato imbiondire per bene.

Per schiacciare le patate ho utilizzato l’apposito attrezzo.
Se non si ha altro si potranno schiacciare le patate con una forchetta, ma allora, si dovranno prima pelare (leggi sotto).

In una ciotola ho unito infine le patate schiacciate, un po’ di sale, i cubetti di pancetta rosolati e le cipolle sommariamente scolate dal loro olio di cottura (qui se volete, potete togliere il peperoncino e la pancetta più grassa).

Mescolo tutto delicatamente, compattando con le mani, e verso nella padella dove ho lasciato scaldare bene l’olio residuo della cottura delle cipolle.

Quando si è formata la pellicina, con l’aiuto di un piatto,  capovolgo e appiattisco un po’ con un mestolo, in modo di ridare la forma di una frittata.
Questa frittata di patate non ha uova, quindi si disfa se non la si capovolge delicatamente.
Servitela fumante o anche tiepida in modo che si rapprenda un pochino: in tutti e due i casi, noi la troviamo ottima.
Grazie Nonna Irene

Lidea
Le patate lessate (e bollenti, aggiungo io), si potranno schiacciare in un baleno, poggiando di volta in volta una patata tagliata a metà, dal lato senza buccia, a contatto con i buchini dello schiacciapatate.
La pellicina resterà praticamente intatta e si potrà eliminare prima di proseguire con ogni altra mezza patata successiva.

3 giugno 2016

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SECONDI, SFIZI E STREET-FOOD

Branzino al cartoccio

Questa è una delle tante collaudatissime ricette di pesce al cartoccio. Oggi ho voluto provare col branzino (o spigola), così!

Ingredienti per 3 persone
3 branzini piccoli
mezza cipolla grande
1 limone non trattato
10-12 pomodorini ciliegino
prezzemolo
aglio
rosmarino
vino bianco
sale
pepe verde (più delicato di quello nero).

Procedimento
Ho iniziato farcendo l’interno dei pesci puliti e squamati (ai quali ho tolto teste e code) con il misto di sale, pepe verde, aglio e rosmarino.
Ho deposito poi ciascun branzino su una teglia ricoperta da una bella striscia di cartaforno (abbastanza lunga per poterla ripiegare a cartoccio) unta con un po’ d’olio.
Ho guarnito con anelli di cipolla, fettine di pomodorini, rondelle di limone (stavolta l’ho pelato in quanto non era biologico), poco sale e “prezzemolo come se piovesse” (parafrasando un’amica dalla quale ho preso spunto per la ricetta e che frequentava come me il forum di Cookaround, che ha cessato da tempo la sua attività).
Infine ho irrorato il tutto con mezzo bicchiere di vino bianco secco.

Ho alzato i lembi della cartaforno chiudendoli a mo’ di caramella e ho attorcigliato le estremità della carta verso l’alto per non far fuoriuscire i succhi.

Ho infornato caldo a 200 C° statico per 20-25 minuti.

Per contorno ho preparato una gustosa teglia di verdure, e abbiamo gustato il tutto con un semplice ma freschissimo Verdicchio dei Castelli di Jesi.

https://it.wikipedia.org/wiki/Mercurio_nei_pesci

L’idea
Quando possibile, indirizzarsi verso il consumo di pesci con un basso tasso di mercurio.

 da Wikipedia

6 giugno 2016

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Teglia di verdure

Non potevo non provare anche io la famigerata “teglia di verdure” che puntualmente un’amica di Cookaround ci faceva assaggiare ogni volta che ci si incontrava in occasione dei raduni.

E’ un piatto da provare, visto che si possono usare tutte le verdure che ci vengono in mente.
Io l’ho voluta replicare in versione “caponata-ratatouille” per Lorenzo, che di tanto in tanto viene a mangiare “cucinato” a casa della sua mamma!

Ingredienti
(per una teglia grande – 6/8 persone):
4 patate
2 melanzane
2 peperoni
1 cipolla
15 pomodorini ciliegino
olio e.v.o.
dado vegetale granulare oppure sale
pepe verde (meno irritante di quello nero)
basilico
pangrattato

Procedimento
In una teglia da forno ho messo un filo d’olio.
Ho affettato e distribuito uniformemente la cipolla nella teglia.
Ho affettato le patate (pelapatate o mandolina vanno bene per farle finissime) e le ho distribuite sopra le cipolle.
Ho spolverato del pangrattato, del dado granulare e poco pepe verde sulla superficie delle patate, ho condito con un filo d’olio e qualche foglia di basilico.

 Ho disposto uno strato con i peperoni (qui consiglio di svuotare solo la parte centrale coi semi e lasciare interi i peperoni se volete velocizzare con la mandolina, altrimenti è un problema tagliuzzarli)..

..e uno con le melanzane affettate (qui ho usato quasi esclusivamente la mandolina).

I pezzetti di verdura che rimanevano interi li ho tagliuzzati con le forbici multilama.
Ho proceduto fino a completamento della teglia terminando coi pomodorini tagliati a metà, e ancora pangrattato, dado granulare, pepe verde, basilico e olio, che ho distribuito ogni 2 o 3 strati.

Ho infornato caldo a 160°C ventilato per 1 ora in un binario centrale-basso (spesso adotto cotture a temperatura relativamente bassa).
Ho ruotato la teglia a metà cottura e, utilizzando un mestolo piatto, ho schiacciato un po’ i pomodorini sulle altre verdure.
Ho infine provato il punto di cottura con una forchetta come suggerisce Angelita, ho alzato di un binario la teglia e terminato accendendo il grill ventilato a 180°C per 10 minuti.

5 maggio 2016

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PIATTO RICCO mi ci ficco (e piatti unici)

Tortilla de patatas y cebolla

So che può semprare strano, ma la prima volta che ho mangiato una tortilla de patatas y cebolla veramente ottima, è stato a Rotterdam!
Eh sì!

E’ lì che recentemente mi sono incontrata di nuovo con la mia consuocera spagnola ed è lì che l’ho gustata, tiepida, deliziosa.
Non per sminuire le nostre amate frittate, né per essere esterofili, ma queste, per il procedimento diverso che hanno, per il fatto che sono appositamente fatte molto spesse, e soprattutto perché vengono fatte nei paesi iberici (dove non si parla italiano, sennò forse le chiamerebbero frittate anche loro!), vengono appunto chiamate TORTILLAS, e cioè “piccole torte”, e sono tanto tanto buone (anche se l’analoga frittata di patate della mia mammona non è da meno)!

Non ho avuto modo di chiederglielo e quindi non so esattamente come l’abbia fatta Maria Josè (ma verificherò), quindi intanto per facilitarmi il compito, ecco quanto ho estrapolato in giro per il web:
per ogni uovo ho utilizzato 100 grammi di patate pulite vecchie o adatte per friggere, 30 grammi di cipolla, abbondante olio extra vergine di oliva, sale grosso e macinato, paprika dolce (facoltativa), e – dulcis in fundo – la piccola chicca finale del pizzico di bicarbonato (o lievito) che la rende più “gonfia” (e leggera, dico io!).
Utilizzare una padella da 24 cm (o anche più piccola: le tortillas sono altine).

Ingredienti per 4 persone
500 g patate vecchie
5 uova grandi (non lesinare sulle uova)
150 g di cipolla
sale grosso
abbondante olio e.v.o.
pizzico di bicarbonato
spolverata di paprika dolce
poco peperoncino (facoltativo, ma non ne posso fare a meno!)

Procedimento
Andiamo a pelare e tagliare a pezzi piccoli e irregolari le patate, oppure a fettine o a cubetti, come vi piace di più.
Affettare finemente anche le cipolle.

In una padella scaldare abbondante olio e.v.o. e versate le patate, che cuoceranno coperte a fuoco medio. Salare poco.

Qualche versione vuole le cipolle caramellate, cotte separatamente.

Il tutto dovrà risultare stufato, non fritto.
Operazione fondamentale ora: versare sia le patate che le cipolle in un colino per scolare l’olio in eccesso.

Nel frattempo ho battuto le uova, ho spolverato con la paprika (per dare colore), ho aggiunto il pizzico di bicarbonato (fa gonfiare meglio la tortilla e rende il tutto più digeribile), le ho salate con poco sale grosso macinato (qualcuno asserisce che le uova non andrebbero salate, ma diciamo che per ora sono sofismi che ho voluto tralasciare) e ci ho versato le patate/cipolle ormai scolate, facendo riposare il tutto per una 20ina di minuti.

Ho versato il composto nella padella da 24 cm, dove ho messo a scaldare bene un po’ dell’olio recuperato dalla cottura delle cipolle.

Ho fatto cuocere per 3-4 minuti, capovolto la tortilla su un piatto/coperchio unto e versato ancora in padella per 30 secondi, ripetendo il capovolgimento ancora per un paio di volte, ogni 30-40 secondi.
Con l’esperienza si troverà il giusto punto di cottura: deve restare morbida, non stracuocere.


A mio gusto la tortilla de patatas y cebolla resta la migliore fra quelle preparate (trovate nel blog qualche altra versione con verdure diverse).

L’idea
La tortilla de patatas y cebolla è buona calda o anche tiepida.
Visto che si sconsiglia il congelamento però, volendola preparare prima, mi sono trovata bene ad anticipare la cottura delle patate/cipolle, visto che richiedono tempo, e poi richiedono di essere scolate per bene da tutto l’olio di cottura in eccesso.

Buen provecho!

21 maggio 2016

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SALSE, sughi, condimenti, erbe

Pasta avocado, salmone & limone

Possiamo definire la salsa con la quale ho condito questa pasta, una riedizione della famosa salsa guacamole.

Grazie a mio figlio, che ce l’ha proposta in occasione della cena della Vigilia di Natale scorsa, è entrata a far parte delle ricette che di tanto in tanto ripeto.
Questa pasta avocado, salmone & limone infatti, grazie ai grassi buoni degli ingredienti contenuti, sarà un’autentico aiuto nel fornirci dei nutrienti importanti.

Ingredienti per 4-5 persone
1 avocado maturo medio-grande o due più piccoli
1 cipolla media
100 gr salmone affumicato ***
30-40  gr succo di limone
pepe verde
peperoncino
olio e.v.o.
sale
***  solitamente abbatto in congelatore a -21°C il salmone affumicato nei giorni precedenti alla consumazione, onde evitare il parassita anisakis (l’affumicatura non lo neutralizza).
Procedimento
Ho tagliato a pezzi tutto l’avocado tranne qualche pezzettino, e l’ho messo nel frullatore.
Ho aggiunto metà della cipolla cruda tagliata grossolanamente, il succo del limone, il sale e il pepe verde (lo preferisco al pepe nero in quanto lo trovo meno caloroso).
In un pentolino ho messo a rosolare dolcemente l’altra metà della cipolla in olio e.v.o. e peperoncino; ho poi versato il tutto nel frullatore insieme al resto e frullato fino ad avere una salsa liscia.
Ho versato in una salsiera la crema di avocado, ci ho sfilacciato dentro il salmone affumicato e mescolato.


Ho poi condito con questa salsa le mie tagliatelle, decorando con pezzettini di avocado e listerelle di salmone!

… ed ecco la mia pastasciutta al “guacamole” 😉

L’idea
Qui l’idea vincente è stata dedicata da mio figlio a noi, estimatori della cipolla, nell’aggiungerne alla ricetta sia una parte frullata a crudo che una parte leggermente rosolata.

18 giugno 2016

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Melanzane simil-fritte al forno

Grazie ad uno dei soliti input di tanti anni fa di Cookaround ecco una preparazione rapida e gustosa che non ci appesantirà troppo.
Queste melanzane simil-fritte infatti saranno ottime, gustate così, ancora calde, o potranno essere utilizzate per altre ricette, alcune delle quali riportate in fondo all’articolo.

Ingredienti
Melanzane
Olio extra vergine di oliva
Acqua (solo nella versione pennellata sui due lati)
Sale

Procedimento
Prendo le melanzane necessarie, le taglio a fette.
Solitamente evito di metterle sottosale, visto che mi piace il sapore piccantino di questo ortaggio di stagione.
Verso in un piattino dell’olio extra vergine di oliva.
Pennello con l’olio il lato superiore di ciascuna fetta di melanzana (solitamente preferisco la versione pennellata soltanto da una parte).
Poggio direttamente sulla griglia la parte asciutta (no cartaforno), mentre la parte unta sarà rivolta verso l’alto (in questo caso non servirà la teglia alla base del forno con l’acqua, in quanto l’olio non scolerà sul fondo).
Metto la griglia ad un’altezza centrale.
Se si preparano contemporaneamente più griglie sarà bene distanziarle equamente (io sono arrivata a riempirne 4!!).

Inforno preriscaldato a 220°C ventilato per circa 15-20 minuti, o comunque fino a doratura desiderata.
A metà cottura ruoto e cambio di posto alle griglie (anche se il forno ventilato permette di cuocere facilmente da tutti i lati).

Se si vuole un prodotto ancora più simil-fritto occorrerà pennellare le fette di melanzane sui due lati.
In questo caso sarà necessario mettere un po’ d’acqua in una teglia nella parte bassa del forno.
In questa teglia si raccoglierà l’olio (e non produrrà fumo visto che c’è dell’acqua) e le melanzane che già così saranno più asciutte, una volta tolte dal forno sembreranno davvero fritte.
Si preparano in pochissimo tempo, e soprattutto rispetto a quelle fritte, queste sono molto più leggere e sono comodissime perché non c’è bisogno di seguirle in cottura.

L’idea
Alcune degli utlizzi che preferisco:

  • per un contorno veloce le condisco con poco aceto (opzionale ma trovo ci stia bene), aglio, aggiungo pochissimo olio a crudo, origano e sale (lasciando riposare qualche ora saranno anche più buone);
  • oppure possono essere utilizzate per un’ottima teglia di melanzane alla parmigiana;
  • o ancora per un ottimo piatto di pasta alla “norma”.

27 luglio 2008

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CONTORNI e verdure di ogni genere

Patatine simil-fritte al forno

Generalmente evito di lessare le patatine prima di friggerle o farle al forno (tranne che nella mia vecchia ricetta di Patate al forno), né l’ho fatto in questa versione super-veloce (taglio, risciacquo e 18 minuti di cottura in totale!).

Ho voluto preparare queste patatine simil-fritte al forno soprattutto per dimostrare al figliolo che l’acquisto di una friggitrice ad aria (la vorrebbe comprare), se si ha un buon forno ventilato, è praticamente superfluo.

Ingredienti
400 gr patate
rosmarino
sale fino
2 cucchiai di olio e.v.o. (1 cucchiaio se si vuole risparmiare sulle calorie).

Procedimento
Con l’aiuto dell’apposito attrezzino ho tagliato circa 400 grammi di patatine alla julienne e le ho lasciate in un po’ in acqua, risciacquandole più volte, per togliere quanto più amido possibile (restano più croccanti).

Le ho asciugate delicatamente, ma benissimo.
Con il pochissimo olio e.v.o. della ricetta ho pennellato le patatine da tutti i lati e le ho adagiate direttamente sulla griglia da forno (no cartaforno).
Volendo riparare la base del forno, si può mettere al di sotto della griglia una teglia con poca acqua per raccogliere le eventuali gocce di olio, ma a me non è servita.

Cottura
Ho impostato il forno a 9 minuti, preriscaldando a 200°C, funzione ventilato, secondo binario dal basso.
Dopo 9 minuti ho ruotato la teglia e reimpostato per altri 9 minuti, 180°C, sempre ventilato (se le patatine non si mangiano immediatamente, possono aspettare in forno  spento per qualche minuto, ma lasciando lo sportello a fessura).

 

All’uscita dal forno ho salato, spolverato un po’ di rosmarino secco e servito in un piatto ben caldo.
Qualcuno potrebbe essere felice di avere nel piatto anche un po’ di ketchup, per il classico intingolo all’americana.
Naturalmente un po’ di differenza nel sapore rispetto alle fritte c’è, ma sono già buone così e sicuramente più salutari.

Nella seconda infornata ho provato a pennellare soltanto la parte superiore delle patatine (ma le prime sono risultate  leggermente migliori).

In famiglia siamo stati molto soddisfatti del risultato, ma si sa, i figli fanno di testa loro e mio figlio, la friggitrice ad aria l’ha comprata ugualmente!

18 febbraio 2017